La morte in vacanza | romanticismo solitudine e il paradosso dimenticato del legame umano
Ci fu un tempo in cui persino la Morte sapeva farsi romantica. Nel 1929 Alberto Casella, sceneggiatore e uomo di destra colto e disincantato, firmava La morte in vacanza (Death Takes a Holiday). Il testo, portato al cinema nel 1934, immaginava l’Inesorabile che, stanco del suo compito, decide di incarnarsi in un giovane aristocratico per scoprire, almeno per qualche giorno, le passioni degli uomini. Ma ecco il colpo di scena: la Morte scopre l’amore. L’assoluto si piega al sentimento piĂą fragile. Quasi settant’anni dopo Hollywood ne ha dato una versione patinata con Vi presento Joe Black (1998), dove Brad Pitt incarna l’oscuro visitatore. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it
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Nuovi Orrendi Particolari alla Morte del cane di Giugliano, deceduto legato alla cyclette, dopo ore di agonia abbandonato sotto al sole. La padrona l'avrebbe lasciato solo legato ad una cyclette per andare in vacanza. Dopo la nostra Denuncia e l'indignazi Vai su Facebook
La morte in vacanza: romanticismo, solitudine e il paradosso dimenticato del legame umano.
Chi non vede i propri cari almeno una volta al mese rischia la morte ... - La solitudine deve essere considerata una priorità di salute pubblica: nuoce tanto quanto l'obesità, la dipendenza da fumo e l'abuso di droghe. Da vanityfair.it
Morte del romanticismo nel terzo millennio - HuffPost Italia - Si legge, si vede, si dibatte su come i giovani d'oggi vivano le questioni di cuore senza più il sogno e il romanticismo, dicono che non sappiano più come si corteggi una ragazza - Scrive huffingtonpost.it