Così nel Sahel il jihadismo alimenta il traffico di migranti e la minaccia transnazionale

Lontano dai riflettori dei media internazionali, il jihadismo armato continua a destabilizzare la Regione del Sahel. Le operazioni dei gruppi jihadisti, intensificatesi nelle ultime settimane, hanno segnato un punto di svolta nella minaccia jihadista che attraversa la fascia subsahariana. Jama’at Nasr al-Islam wal Muslimin (JNIM), il gruppo affiliato ad al-Qaeda più potente e radicato nella regione, ha condotto un attacco simultaneo contro sette città lungo il confine del Mali con Senegal e Mauritania, colpendo Kayes, Niono, Nioro du Sahel, Molodo, Sandarè, Diboli e Gogui. Come osservato dal Global Iniziative Against Transnational and Organized Crime, la scelta di Kayes non è casuale. 🔗 Leggi su Formiche.net

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Sahel, il fronte caldo del jihadismo - Il Sahel è oggi la frontiera più calda del jihad globale. Mentre l’attenzione occidentale è concentrata su Ucraina, Gaza e il confronto con la Cina, una guerra silenziosa ma brutale sta ridisegnando gli equilibri di potere in Africa occidentale.

Il jihadismo rialza la testa nel Sahel: a maggio oltre 850 civili uccisi da Isis e al-Qaeda - Oltre 850 civili sono stati uccisi nel solo mese di maggio in Burkina Faso, Mali e Niger da gruppi jihadisti affiliati allo Stato Islamico e ad al-Qaeda.

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