Lo Stato resta dentro l’economia italiana anche quando finge di voler uscirne

Lo Stato permea l’economia italiana, anche quando sembra volerla lasciare: il recente rapporto Istat sulle partecipazioni pubbliche rivela un aumento delle imprese partecipate nel 2022. Questo dato, che dovrebbe aprire un acceso dibattito politico in un paese normale, evidenzia come il controllo pubblico rimanga radicato nel tessuto economico, influenzando decisioni e dinamiche anche in momenti di apparente disimpegno.

Il recente comunicato con cui l’Istat annuncia la pubblicazione del rapporto annuale sulle partecipazioni pubbliche nelle imprese si apre con una frase che, in un paese normale, dovrebbe essere al centro del confronto politico: «Nel 2022 aumenta il numero delle imprese a partecipazione pubblica attive nei settori dell’Industria e dei Servizi (+1,5 per cento), mentre diminuisce del 5,3 per cento il numero di addetti (839.025)». Questi dati – a cui si aggiungono le analisi più di dettaglio dell’Istituto di statistica – mostrano, in primo luogo, quanto sia ampia e profonda la presenza dello Stato nella nostra economia; e, secondariamente, che la partecipazione pubblica diretta coinvolge imprese sempre più piccole. 🔗Leggi su Linkiesta.it

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