Curiosità e significato della soluzione Sbadata
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Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, in acronimo ADHD (dall'inglese attention deficit hyperactivity disorder) o più raramente detto DDAI, è una condizione del neurosviluppo caratterizzata da difficoltà nel mantenere l'attenzione in modo selettivo, eccessiva attività, difficoltà nell'autoregolazione del proprio comportamento (es. impulsività) e/o iperattività motoria, che possono differire dalle aspettative sociali.
Le caratteristiche di questa condizione sono generalmente innate, ma appaiono più evidenti successivamente, prima dei 12 anni di età, causano difficoltà in almeno due contesti (ad esempio a casa, a scuola, al lavoro, negli hobby, ecc.) e perdurano in adolescenza e in età adulta. Studi genetici che mostrano un'ereditarietà di circa il 60-75% suggeriscono che numerosi geni, ciascuno con un effetto piccolo ma significativo, interagiscono con fattori ambientali per aumentare la suscettibilità all'ADHD.
Sulla base dei criteri del manuale diagnostico DSM-5 attuale, si possono distinguere tre manifestazioni di ADHD:
•ADHD con disattenzione predominante,
•ADHD con iperattività/impulsività predominanti
•ADHD combinato.
L'ADHD può quindi presentarsi in tre forme distinte che spesso hanno caratteristiche anche molto diverse tra loro. Ad esempio in chi presenta la variante con predominanza di disattenzione che presenta generalmente minori tratti di iperattività, irrequietezza e impulsività, l'ADHD potrebbe non essere facilmente riconosciuto. Ciononostante può essere ugualmente compromettente. L’ADHD sembra essere correlata a varianti del recettore della dopamina DRD4, presente in quei sottotipi di ADHD che presentano maggiore ricerca di novità. Tuttavia i fattori ambientali e il temperamento possono influire sui sottotipi e anche modificarsi nel tempo.
Essendo una variante del neurosviluppo, essa è genetica e dunque innata, infatti le persone ADHD in età infantile e adolescenziale continuano ad esserlo in età adulta. Tuttavia secondo alcune ricerche solo il 2-5% degli adulti presenta tale condizione, in alcuni casi non diagnosticata. I bambini ADHD con caratteristiche predominanti di iperattività o irrequietezza tendono a mostrare tratti meno evidenti, come ad esempio irrequietezza interna, tensione, agitazione o nervosismo durante l'adolescenza e l'età adulta oppure a non mostrarne più esternamente, cercando di mascherare i propri tratti in ambiti sociali, ma continuando talvolta ad avere difficoltà nell’impulsività e più spesso nell’attenzione; questi sono comunemente i tratti più significativi dell'ADHD in età adulta.
Un'altra caratteristica rilevante dell'ADHD è la fluttuazione della motivazione, che quindi non è stabile. Tendenzialmente chi è ADHD è motivato principalmente sulle attività di maggior interesse ma fatica, si annoia, procrastina per quanto riguarda tutto il resto e per questo motivo potrebbe cambiare spesso attività, hobby, scuole e lavori. Queste caratteristiche sono associate alle differenze neurobiologiche e solo successivamente a fattori psicologici. Infatti le persone ADHD sembrano avere una configurazione specifica dei recettori e dei trasportatori del circuito della dopamina, legato alla ricompensa, in cui servono stimoli più intensi, immediati o coinvolgenti per accendere il senso di motivazione, con i recettori D1 che sono meno attivi, correlati a funzioni di pianificazione, memoria di lavoro e attenzione generalmente ridotte. Tuttavia, se lo stimolo è gratificante o percepito come novità i recettori D2 vengono attivati per una risposta acuta, concentrandosi intensamente sullo stimolo. Una variante genetica dei recettori della dopamina (DRD4) è stata associata alla ricerca di novità. Pertanto l’attivazione della dopamina nell’ADHD potrebbe variare da livelli ipodopaminergici a iperdopaminergia. Possono presentarsi peculiarità cognitive, emozionali e della memoria.
Le difficoltà riscontrate dalle persone ADHD portano a un tasso potenzialmente più alto di abbandono scolastico e lavorativo rispetto alla media; altre comorbidità unite a questa condizione possono essere disturbi ansioso-depressivi, disturbi oppositivo-provocatori, disturbi della condotta, disturbi del sonno e del ritmo circadiano, divorzi più frequenti, maggior rischio di incidenti stradali, commissione di reati e dipendenze patologiche. In alcuni casi le conseguenze sono influenzate dalla neurobiologia della condizione, in particolare negli squilibri sonno-veglia (ritmo circadiano) e nel maggior rischio di dipendenze.
Per il supporto psicologico per le persone ADHD si sono rivelate efficaci terapie comportamentali, interventi psicoterapeutici e psicoeducativi, coaching, miglioramenti dello stile di vita e dell'alimentazione. Nei casi in cui la condizione comprometta significativamente il funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo possono essere necessari anche dei trattamenti farmacologici specifici.
In Italia l'ADHD è un disturbo sottodiagnosticato (dato del 2020).
Italiano
Aggettivo, forma flessa
sbadata f sing
- femminile di sbadato
Sostantivo, forma flessa
sbadata f sing
- femminile di sbadato
Sillabazione
- sba | dà | ta
Etimologia / Derivazione
vedi sbadato
Sinonimi
- distratta, smemorata, svagata, sconsiderata, scriteriata, disattenta, assente, spensierata, con la testa fra le nuvole, noncurante, negligente, incurante, imprudente, maldestra, incauta
Contrari
- concentrata, attenta
Parole derivate
- * vedi sbadato
Traduzione
- Enrico Olivetti, Dizionario Italiano Olivetti edizione on line su www.dizionario-italiano.it, Olivetti Media Communication