Calenda-Formigli, scontro pubblico: accuse respinte e ricostruzioni contrapposte
#Calenda e #Formigli si sono confrontati pubblicamente in un acceso scambio di opinioni, nato da dichiarazioni di Calenda su una presunta richiesta dello staff di una trasmissione televisiva di criticare #Meloni sulla legge di bilancio.
Un botta e risposta acceso, esploso a ridosso di Capodanno, ha messo uno contro l’altro Carlo Calenda e Corrado Formigli. Al centro della polemica, alcune dichiarazioni rilasciate dal leader di Azione durante un’intervista a un podcast, nelle quali ha riferito di una presunta richiesta arrivata dallo staff di una trasmissione televisiva: la garanzia di attaccare Giorgia Meloni sulla legge di bilancio.
Secondo quanto raccontato dal senatore, quella telefonata avrebbe condizionato la sua partecipazione a una puntata del programma di La7, spingendolo a rifiutare l’invito. In quella stessa trasmissione, Calenda è poi comparso in un confronto diretto con l’economista Jeffrey Sachs, diventato virale per i toni duri del dibattito su guerra in Ucraina e rapporti tra Unione europea e Russia.
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La replica del conduttore non si è fatta attendere. Formigli ha definito le affermazioni di Calenda come gravi e infondate, sottolineando come attribuire a una redazione una richiesta di quel tipo significhi oltrepassare un limite. Per il giornalista, parlare di menzogne in questo contesto non è un dettaglio, ma una questione di responsabilità pubblica.
Nel chiarire la propria posizione, Formigli ha spiegato che il contatto preliminare con gli ospiti rientra nella normale attività redazionale. In queste conversazioni, ha precisato, si chiede quale sia l’orientamento sui temi in scaletta per costruire un confronto equilibrato. Nel caso specifico, la presenza di un sostenitore della Manovra economica avrebbe reso necessario verificare la posizione di Calenda per evitare sovrapposizioni di opinioni.
Il conduttore di Piazza Pulita ha inoltre ricostruito la sequenza degli eventi, ricordando che la partecipazione del senatore al dibattito sulla Manovra era stata confermata nella mattinata di giovedì. La successiva modifica della scaletta sarebbe stata causata da un imprevisto: l’assenza di Monica Maggioni, inizialmente prevista per il confronto con Jeffrey Sachs.
Rimasto senza interlocutore, Sachs avrebbe quindi avuto come controparte proprio Calenda, che avrebbe accettato lo spostamento di blocco senza obiezioni. Una scelta che, secondo Formigli, contrasta con le successive critiche pubbliche del senatore sull’opportunità di ospitare l’economista in televisione.
La versione del giornalista si chiude con un’ulteriore puntualizzazione: Calenda sarebbe stato perfettamente a conoscenza delle ragioni organizzative del cambio di confronto, ma avrebbe comunque sostenuto pubblicamente che l’esclusione dal dibattito sulla Manovra fosse legata al suo mancato attacco al governo.