Stranger Things 5, finale su Netflix tra polemiche, recensioni e marketing

Il 1° gennaio 2026 su #Netflix arriva l’ultimo episodio di #StrangerThings5, intitolato “The Rightside Up”. La puntata finale, di oltre due ore, conclude la storia dei personaggi di Hawkins, lasciando spazio a discussioni e riflessioni.

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È la notte del congedo: alle 2 italiane del 1° gennaio 2026 arriva su Netflix l’ottavo e ultimo episodio della quinta stagione, “The Rightside Up”. La puntata conclusiva dura 2 ore e 8 minuti ed è firmata alla regia dai fratelli Duffer, creatori della serie.

Con il capitolo finale si chiude il viaggio di Undici, Mike, Will, Lucas, Dustin, Max e degli altri volti di Hawkins, diventata in questi anni uno dei titoli più visti al mondo. I primi quattro episodi della stagione, pubblicati il 26 novembre, hanno raccolto 60 milioni di visualizzazioni nei primi cinque giorni.

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La corsa al “gran finale” è stata accompagnata da tensioni e contestazioni. Da un lato, Millie Bobby Brown ha parlato di maltrattamenti sul set attribuiti a David Harbour. Dall’altro, alcuni gruppi pro-palestinesi hanno promosso appelli al boicottaggio legati alle prese di posizione dell’attore Noah Schnapp, finito sotto accusa per video pubblicati sui social con l’adesivo “Zionism is sexy”.

Proprio Will è diventato uno dei perni narrativi di questa stagione: la scrittura lo porta a un confronto sempre più ravvicinato con Vecna, tra attrazione e repulsione per il male e la necessità di non esserne risucchiato. Nel racconto tornano anche temi legati a un trauma originario, con l’idea che i bersagli preferiti dell’antagonista siano i ragazzi più fragili e segnati da famiglie assenti o violente.

Nel frattempo la serie continua a muoversi nel suo terreno abituale: meno ricerca di novità e più rimescolamento di citazioni e suggestioni, con estetica e suoni anni ’80 e rimandi che arrivano fino a “Titanic” e “La storia infinita”. Tra le scelte musicali, lo spazio concesso a band come The Fall e Butthole Surfers resta parte della formula.

Nella seconda tranche di episodi, diffusa il 25 dicembre, è arrivato anche il coming out di Will, preparato da tempo. La scena ha riacceso lo scontro sul “wokismo” e ha attirato l’intervento di Elon Musk, che su X ha definito quella svolta “non necessaria” per un pubblico che si aspettava fantascienza. Sul fronte del pubblico, su Rotten Tomatoes il gradimento è sceso al 56%, contro l’89% della quarta stagione, con chi ipotizza un’azione coordinata di recensioni negative.

Attorno a Stranger Things, intanto, si moltiplicano iniziative promozionali e appuntamenti “a tema”: tra pubblicità brandizzate e prodotti dedicati, fino a eventi dal vivo come il concerto al Fabrique di Milano del 29 dicembre, con Manuel Agnelli su “Should I Stay or Should I Go” dei Clash e Francesca Michielin su “Running Up That Hill” di Kate Bush.

Il successo resta una leva economica trasversale: oltre ai risultati della serie, è già previsto uno spin-off live action con ambientazione diversa, sempre pensato dai Duffer. Nella trama, inoltre, viene lasciato spazio a un possibile futuro aperto legato al sangue “contaminato” di Undici, da cui potrebbe nascere altro male.

Negli Stati Uniti, per la sera del 31 dicembre sono state annunciate proiezioni in 500 cinema. In Italia, l’appuntamento con l’ultimo episodio scatta alle 2 del 1° gennaio 2026, direttamente in streaming.

Stranger Things 5 Finale Trailer Netflix

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