Caso Garlasco, Andrea Sempio ribadisce: Non ho ucciso Chiara Poggi, emergerà la verità

Garlasco, Andrea Sempio ribadisce di non aver ucciso Chiara Poggi e si mostra fiducioso che la verità emergerà nel tempo. Su Retequattro esprime serenità e la convinzione che tutte le questioni saranno chiarite.

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Andrea Sempio torna a parlare pubblicamente della vicenda di Garlasco e lo fa ribadendo la propria posizione senza esitazioni. “Non ho ucciso Chiara Poggi”, afferma, spiegando di sentirsi sereno nonostante il peso dell’indagine. La convinzione, racconta, è che con il tempo ogni aspetto verrà chiarito e che oltre alla verità non abbia altro da offrire.

Intervistato nel programma “10 Minuti” in onda su Retequattro e condotto da Alessandro Sallusti, il 37enne si prepara a vivere il secondo Natale da indagato dopo quello del 2016. Una ricorrenza che definisce amara, segnata dalla difficoltà di liberare la mente da un pensiero costante. Le feste, spiega, le trascorrerà con la famiglia, cercando normalità pur convivendo con una pressione continua.

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Sempio descrive un nucleo familiare molto compatto, non limitato ai genitori ma esteso anche ai legami tra suo padre e le sorelle. Un equilibrio che, secondo il suo racconto, è stato messo a dura prova dall’attenzione mediatica e giudiziaria, soprattutto per i parenti che si sono ritrovati coinvolti indirettamente in una situazione definita particolarmente pesante.

Nel corso dell’intervista affronta anche i rapporti esterni alla famiglia. Parla del legame con Marco Poggi, fratello della vittima, precisando che l’amicizia esiste ancora, anche se al momento i contatti sono sospesi a causa del contesto delicato. Un rapporto che, sottolinea, non si è spezzato ma che vive una fase di distanza forzata.

Spazio anche alla sfera sentimentale. Sempio racconta di aver amato ed essere stato ricambiato, aggiungendo di sentirsi tuttora amato, pur chiarendo di non essere fidanzato. Sceglie di non entrare nei dettagli per tutelare la propria privacy e quella di altre persone estranee all’indagine, ribadendo di non voler alimentare interpretazioni o rappresentazioni distorte della sua vita privata.

Tra le relazioni più solide cita quella con l’avvocata Angela Taccia, definita una grande amica e una presenza affettiva importante. Il rapporto, spiega, è di tipo fraterno e fondato su un sostegno reciproco che va oltre l’aspetto professionale.

Rispondendo alle domande su alcune intercettazioni audio che lo riguardano, Sempio sostiene che ascoltate integralmente non restituiscono l’immagine di una persona ostile alle donne. Ammette l’uso di termini duri, ma ne ridimensiona il significato complessivo, spiegando che il contesto è fondamentale per comprenderne il senso reale.

Chiarisce anche il contenuto di un biglietto in cui aveva scritto di aver fatto “cose inimmaginabili”. Secondo il suo racconto, si trattava di uno sfogo personale al termine di una giornata caotica. Un modo, dice, per mettere nero su bianco emozioni, sensi di colpa e momenti di vergogna, paragonando quella scrittura a una sorta di dialogo interiore simile a una seduta di autoanalisi.

Infine, interrogato su Alberto Stasi, Sempio afferma di non pensare direttamente a lui, ma di riflettere sul significato più ampio del dubbio sull’innocenza. L’idea che una persona possa finire in carcere da innocente, osserva, è un pensiero che lo colpisce da vicino, considerando la sua attuale posizione giudiziaria.