Laura Chiatti e Marco Bocci insieme in Se fossi te: il debutto sul set e le parole sul loro rapporto

laura chiatti

Una manager di un’azienda di panettoni si sveglia improvvisamente nel corpo di un operaio, mentre a lui accade l’esatto contrario: è il punto di partenza di Se fossi te, commedia natalizia con risvolti sociali diretta da Luca Lucini e Simona Ruggeri, in onda in prima serata su Rai 1 il 28 e 29 dicembre.

A guidare la storia ci sono Laura Chiatti e Marco Bocci, coppia anche nella vita privata, al loro primo progetto da co-protagonisti. Durante la conferenza stampa di presentazione, Chiatti ha raccontato che l’idea di lavorare insieme era arrivata più volte, ma che lei aveva sempre preferito tenere separati lavoro e sfera personale, per proteggere la coppia.

L’attrice ha spiegato di essersi avvicinata al set con curiosità e insieme con una certa apprensione, descrivendo una vera e propria “ansia da prestazione”: nella quotidianità, ha detto, si condivide una cena, non una scena. Bocci, dal canto suo, ha parlato di un inizio complicato, legato alla sensazione di esporsi quando si recita, fino a trovare un equilibrio che gli ha permesso di divertirsi.

Chiatti ha definito Bocci molto meticoloso e spesso un riferimento su cui appoggiarsi, ma ha aggiunto di aver sentito il bisogno, in questa fase, di conquistare una maggiore autonomia, temendo che la sua presenza potesse risultare invadente. L’esperienza, ha raccontato, è andata in un’altra direzione: sul set lo ha percepito come una spalla capace di sostenerla.

Il film usa un espediente dal tono favolistico e “ultraterreno” per riflettere sull’etica del lavoro, sulle relazioni tra le persone e sul significato di mettersi nei panni degli altri, una dinamica già vista in titoli come Big, Da grande e Moglie e marito. Per i due interpreti, ha sottolineato Chiatti, la sfida non era “imitarsi”, ma evitare l’effetto macchietta e trovare una misura credibile nel passaggio da un corpo all’altro.

Parlando di pregi e difetti del marito, Chiatti lo ha descritto come un attore straordinario e stimolante, con un approccio molto razionale alla vita e al lavoro. Proprio quella razionalità, ha aggiunto, può diventare un limite nella connessione emotiva, perché lei si sente più viscerale mentre lui appare imperturbabile. In questo quadro, ha detto di non sentirsi mai utile a lui quanto lui lo è per lei, e di non riuscire a incoraggiarlo come vorrebbe, notando anche che Bocci non vive l’ansia da prestazione, aspetto che la porta a percepirsi spesso in posizione subordinata.

Bocci ha replicato con una frase che, nel dialogo riportato, sintetizza la differenza tra i due: «Io sono una grande illusione, tu sei una certezza». Chiatti ha infine aggiunto una curiosità legata al lavoro sul set, raccontando che Bocci è l’unico attore che, in 28 anni di carriera, le abbia dato soltanto baci “cinematografici”.