Smantellata a Milano la banda dei finti carabinieri: 21 misure cautelari per truffe e furti ad anziani
Una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Milano ha portato all’esecuzione di 21 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati accusati di far parte di un’organizzazione criminale specializzata in furti, truffe ai danni di anziani, ricettazione e riciclaggio. Il provvedimento, emesso dall’autorità giudiziaria su richiesta della Procura di Milano, costituisce l’esito di un’inchiesta avviata nel 2023 a seguito di un preoccupante aumento dei reati contro il patrimonio nel capoluogo lombardo.
L’ordinanza, eseguita l’11 dicembre scorso, ha disposto 7 misure in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 5 con obbligo di dimora. Tra gli indagati figura anche una donna di 96 anni, ritenuta figura di rilievo nell’organizzazione e coinvolta in diversi episodi di ricettazione.
Leggi anche Stefano De Martino avvistato con Gilda Ambrosio a Milano: segnali di intesa sotto gli occhi di Parpiglia
Secondo gli investigatori, il gruppo – con base operativa nel quartiere di Muggiano, alla periferia ovest di Milano – avrebbe messo a punto un modus operandi basato sulla tecnica del “finto carabiniere”: gli anziani, spesso intercettati al ritorno nelle proprie abitazioni, venivano avvicinati da persone che si spacciavano per appartenenti alle forze dell’ordine, guadagnando la loro fiducia e riuscendo così ad entrare in casa per derubarli in pochi minuti.
Le indagini, coordinate dalla Procura meneghina e condotte dal Nucleo Investigativo, hanno ricostruito 12 furti in abitazione, di cui 10 realizzati con la tecnica del finto carabiniere, oltre a 15 episodi di ricettazione, 8 di riciclaggio e 2 di autoriciclaggio. I fatti contestati si sarebbero verificati non solo in Italia, ma anche in Svizzera e Belgio, a testimonianza dell’ampiezza dell’attività illecita.
Una delle peculiarità dell’organizzazione era l’utilizzo di un camper come copertura per il trasporto dei beni rubati: secondo gli investigatori, ingenti quantità di gioielli e preziosi venivano portate all’estero per essere riciclate con la complicità di alcune gioiellerie e compro oro compiacenti. Complessivamente, il valore dei beni sottratti e poi immessi nel circuito economico è stato stimato in circa 2,5 milioni di euro.
Le attività di perquisizione e sequestro – estese anche in territorio svizzero grazie alla cooperazione internazionale – hanno portato al recupero di contanti, orologi di lusso, lingotti d’oro e altri oggetti di valore, oltre a strumenti operativi quali radio trasmittenti e scanner per l’individuazione di microspie.
L’inchiesta rappresenta uno dei colpi più significativi contro le truffe agli anziani con la tecnica del finto carabiniere, un raggiro particolarmente insidioso che negli ultimi anni ha colpito diverse regioni italiane e che vede le vittime, spesso persone vulnerabili, confuse e disorientate da falsi rappresentanti delle forze dell’ordine.