Recensione Red Dead Redemption PS5

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Un porting potenziato che valorizza prestazioni e pulizia dell’immagine, pur restando fedele ai limiti del motore originale

Riprendere Red Dead Redemption su PlayStation 5 significa affrontare due livelli di valutazione: da una parte la resa dell’esperienza ludica — la storia, il level design, l’impatto narrativo che restano intatti — dall’altra l’analisi tecnica di quanto la macchina Sony sia stata sfruttata per modernizzare un titolo che nasce nel 2010. Questa recensione si concentra esclusivamente sull’aspetto tecnico: come gira il gioco su PS5, quali sono i cambiamenti reali rispetto alle versioni precedenti, dove il porting brilla e dove invece rimangono limiti ereditati dal motore originale.

Analisi del frame-rate e del comportamento dinamico
Il fatto più significativo è l’introduzione ufficiale della modalità a 60 fotogrammi al secondo per chi esegue la versione PS4 in retrocompatibilità su PS5, resa disponibile con la patch 1.03. Questo passaggio da 30 a 60 FPS non è una mera voce di menu: modifica profondamente la sensazione di controllo, la fluidità delle animazioni e la risposta della telecamera, soprattutto nelle fasi di movimento e nei combattimenti ravvicinati, rendendo il gameplay complessivamente più reattivo e consistente. La patch, annunciata e verificata da diverse testate e community, è quindi il cambiamento tecnico più impattante per la piattaforma Sony.

Recensione Red Dead Redemption PS5

Risoluzione, qualità dell’immagine e gestione del rendering
Su PS5 l’esperienza è generalmente offerta con risoluzioni vicine al 4K dinamico e con supporto HDR: il motore non è stato rifatto, ma il risultato visivo beneficia di upscaling e di impostazioni grafiche più aggressive rispetto alla versione PS3/PS4. Questo significa texture a risoluzione maggiore per interfacce e HUD, draw distance ampliata e qualche miglioramento nella definizione di elementi a distanza, il tutto senza stravolgere però i modelli poligonali e le animazioni originarie. In pratica la PS5 fornisce una “versione più pulita” dell’originale, con immagine più stabile e meno artefatti, ma non un restyling completo che riscriva l’aspetto artistico del gioco

Tempi di caricamento, streaming dell’asset e stuttering
L’SSD della PS5 porta benefici tangibili: i caricamenti risultano sensibilmente ridotti e lo streaming delle aree tende ad essere più rapido rispetto alle versioni su hardware precedente. Questa ottimizzazione non solo migliora la comodità (meno attese durante i viaggi rapidi e i caricamenti di missione), ma riduce anche alcuni micro-stutter che occasionalmente affliggevano le build precedenti. Va detto però che l’architettura del gioco — pensata in origine per console meno performanti — limita quanto si possa ottenere esclusivamente con un SSD più veloce; il miglioramento è concreto e percepibile, ma non elimina del tutto i limiti strutturali del motore.

Recensione Red Dead Redemption PS5

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Stabilità, frame-pacing e qualità percepita a 60 FPS
Portare un titolo originariamente pensato per 30 FPS a 60 non è automatico: varie analisi tecniche hanno evidenziato che, rimuovendo il cap a 30 FPS, la PS5 può sostenere il doppio del frame-rate nella maggior parte delle situazioni, ma la qualità dell’esperienza dipende anche dal frame-pacing e dai compromessi sul rendering. Le build aggiornate mostrano generalmente un frame-pacing più regolare su PS5 rispetto a PS4, con frequenti blocchi stabili a 60 FPS in esterni e durante l’esplorazione; tuttavia in scenari molto complessi — aree densamente popolate O esplosioni — è ancora possibile osservare cali temporanei o micro-incoerenze. Quindi se la fluidità è indubbiamente migliorata, la perfezione del nuovo frame-rate è da considerare condizionata dal lavoro di adattamento che resta comunque superficiale rispetto a un remake.

Funzionalità specifiche PS5 e cosa manca
Un punto importante dal punto di vista del “valore aggiunto” è che il porting su PS5 rimane relativamente conservativo: non è stato trasformato per sfruttare appieno le peculiarità del controller DualSense, né di un’implementazione approfondita dei profili audio Tempest 3D beyond. Le critiche delle community si concentrano proprio su questo: miglioramenti tangibili ce ne sono (FPS, risoluzione, caricamenti), ma mancano le feature “next-gen” che avrebbero distinto nettamente questa edizione da una semplice retrocompatibilità potenziata.

Recensione Red Dead Redemption PS5

Quali compromessi tecnici sono stati scelti
Dal punto di vista ingegneristico il team di aggiornamento pare aver privilegiato una strada pragmatica: abilitare un frame-rate più elevato e migliorare la risoluzione/streaming senza riallestire asset, animazioni o sistemi di illuminazione. Questo approccio minimizza il rischio di introdurre bug gravi e permette di rilasciare velocemente un “upgrade” che aumenta l’esperienza utente nella maggior parte dei casi, ma lascia intatti artifact visivi e limiti di dettaglio che una rimasterizzazione profonda avrebbe potuto risolvere.

Impatto complessivo sull’esperienza di gioco
Praticamente, su TV 4K con HDR un possessore di PS5 noterà subito una schermata più nitida, caricamenti più rapidi e un gameplay più reattivo grazie ai 60 FPS. L’atmosfera, le cutscene e il trabalho narrativo restano intatti — e proprio questa fedeltà è un punto di forza per i puristi — ma la resa visiva non raggiunge i canoni tecnici dei titoli nati per l’hardware attuale. In termini netti, la versione PS5 è oggi tra le migliori modalità per rigiocare Red Dead Redemption se si cerca fluidità e comodità, ma non è il “remake next-gen” che trasforma radicalmente il gioco.

Recensione Red Dead Redemption PS5

Considerazioni finali
La PS5 offre il miglior compromesso per rigiocare Red Dead Redemption: il frame-rate a 60 FPS, i tempi di caricamento ridotti e l’output in risoluzione superiore rendono l’esperienza più attuale e più piacevole. Tuttavia, è troppo conservativo e lontano da una vera rimasterizzazione moderna. Ottimo per giocarlo al meglio oggi, ma non un upgrade all’altezza del potenziale della console.

Voto tecnico complessivo: 8/10

Pro

  • 60 FPS stabili su PS5 con risposta più precisa della telecamera e dei controlli.

  • Risoluzione elevata fino al 4K dinamico che offre un’immagine più pulita e definita rispetto alle versioni precedenti.

  • Tempi di caricamento molto più rapidi grazie all’SSD della PS5.

  • Compatibilità HDR che valorizza i paesaggi e le atmosfere, rendendo il titolo più gradevole sulle TV moderne.

  • Esperienza complessiva più fluida e piacevole, senza compromettere la fedeltà del gioco originale.

Contro

  • Nessun vero upgrade grafico profondo: texture, modelli e animazioni sono gli stessi del 2010.

  • Mancanza di funzionalità PS5 come feedback aptico avanzato, grille adattivi o uso pieno del Tempest 3D Audio.

  • Porting “minimalista” non sfrutta fino in fondo la potenza della console.