Ricerche senza sosta sul Gran Sasso per il polacco scomparso Karol Brozek

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Proseguono dal 24 novembre le operazioni per ritrovare Karol Brozek, cittadino polacco di 44 anni disperso sul Gran Sasso insieme ai suoi cani. Il coordinamento è affidato alla Prefettura dell’Aquila, con l’impegno quotidiano dei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, della Guardia di Finanza, dei vigili del fuoco e delle altre strutture operative attivate.

Secondo quanto riferito, fin dalle prime segnalazioni sono state mobilitate squadre specialistiche per la bonifica dei principali itinerari e delle aree più esposte del massiccio, rese insidiose dalle brusche variazioni meteo e dall’abbondante neve in quota. Il 1° dicembre sono stati effettuati sorvoli mirati con l’elicottero di Eliabruzzo, supportati dalla tecnologia Recco, per controllare canaloni e pendii non raggiungibili via terra.

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Le ricognizioni finora non hanno fornito elementi utili. Le condizioni meteorologiche – vento intenso, nebbia e precipitazioni intermittenti – limitano l’impiego dei mezzi aerei e rendono difficoltoso l’accesso ai versanti più esposti. Le squadre proseguono comunque con equipaggiamento tecnico e sci da alpinismo per garantire la copertura delle zone nevose e dei tratti più impervi. Nella giornata di ieri gli sforzi si sono concentrati nell’area della Scindarella, con verifiche su creste, canaloni e punti considerati sensibili.

L’ultima telefonata di Brozek alla famiglia risale al 18 novembre. Il giorno seguente una telecamera di sorveglianza di Campo Imperatore lo ha ripreso mentre si allontanava con i suoi due cani, senza equipaggiamento, verso i sentieri che conducono alle vette del Gran Sasso. Nel piazzale è stato ritrovato il camper a noleggio, con all’interno cellulare e documenti.

Nei giorni scorsi la sorella gemella, Diana, ha formalizzato la denuncia e ha contattato il medium polacco Krzysztof Jackowski, noto in patria per numerosi casi di persone scomparse, secondo il quale l’uomo sarebbe ancora in vita. Sui social la donna ha lanciato un nuovo appello, ipotizzando che il fratello possa essersi allontanato dal sentiero per soccorrere uno dei cani caduto nel vuoto, rimanendo poi bloccato, o che abbia cercato riparo in una grotta durante il maltempo, trovandosi impossibilitato a uscire a causa della neve.

Diana descrive un quadro di forte debilitazione, immaginando che il fratello abbia lottato per giorni contro il freddo intenso, bevendo neve e riposando a fasi alterne, sostenuto dal calore dei suoi cani.