Amazon Prime, via ai rimborsi negli Stati Uniti: fino a 51 dollari per utente

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Amazon rimborserà milioni di abbonati Prime negli Stati Uniti dopo aver accettato di pagare 2,5 miliardi di dollari per chiudere una causa antitrust intentata dalla Federal Trade Commission (FTC). L’accordo arriva a seguito delle accuse secondo cui il colosso dell’e-commerce avrebbe spinto gli utenti a iscriversi al servizio attraverso pratiche considerate ingannevoli e avrebbe poi reso complicata la cancellazione dell’abbonamento.

Secondo la FTC, Amazon avrebbe utilizzato i cosiddetti dark pattern, ovvero elementi di design capaci di manipolare o confondere gli utenti durante la navigazione. In risposta, l’azienda ha dichiarato di aver sempre rispettato la legge e di aver lavorato per garantire la massima trasparenza e semplicità nei processi di iscrizione e annullamento di Prime.

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Come parte dell’accordo, Amazon apporterà modifiche al proprio sito per rendere più chiaro il flusso di iscrizione. L’importo del rimborso varierà in base alle quote di iscrizione versate durante il periodo di abbonamento, con un massimo di 51 dollari per cliente, secondo l’ordinanza del tribunale.

I clienti non dovranno presentare alcuna richiesta per ricevere il pagamento. I rimborsi automatici saranno inviati agli abbonati che hanno usufruito dei vantaggi Prime tre o meno volte in un periodo di 12 mesi. I pagamenti saranno effettuati entro il 24 dicembre 2025 e gestiti da un amministratore esterno incaricato da Amazon.

Per chi non riceverà il pagamento automatico, l’amministratore dei reclami invierà entro il 23 gennaio 2026 le istruzioni per presentare la domanda. I clienti idonei avranno tempo fino al 23 luglio 2026 per inviare la richiesta di rimborso.

Potranno accedere al risarcimento gli utenti iscritti a Amazon Prime tra il 23 giugno 2019 e il 23 giugno 2025. Saranno considerati idonei coloro che hanno tentato senza successo di annullare l’abbonamento o che si sono iscritti attraverso un flusso di iscrizione contestato, ovvero alcune pagine specifiche del sito, come la “Pagina di decisione Universal Prime”, la “Pagina di selezione delle opzioni di spedizione”, il “flusso di iscrizione a Prime Video” o il “Checkout a pagina singola”.

Amazon ha confermato che i risarcimenti saranno versati in denaro e non sotto forma di crediti o buoni regalo. L’accordo rappresenta uno dei più significativi nella storia dei procedimenti antitrust contro il gigante dell’e-commerce.