Tregua fragile a Gaza, Israele sospende i raid dopo le pressioni di Trump

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Una nuova tregua a Gaza è entrata in vigore dopo una giornata segnata da violenti raid israeliani su Rafah. Il cessate il fuoco, sospeso nelle scorse ore, è stato ripristinato grazie anche alle pressioni esercitate dall’amministrazione Trump su Tel Aviv.

Israele avrebbe deciso di non interrompere la consegna degli aiuti umanitari nella Striscia, consentendo la riapertura dei valichi già da questa mattina. La svolta è arrivata dopo un’escalation di tensione che ha visto l’esercito israeliano colpire diversi obiettivi di Hamasin risposta a una palese violazione dell’accordo di tregua” avvenuta a Rafah, dove due soldati israeliani sono rimasti uccisi.

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Fonti militari di Tel Aviv hanno riferito che le operazioni hanno mirato a infrastrutture e postazioni dei miliziani, come rappresaglia per l’attacco contro le forze israeliane. Hamas, da parte sua, ha negato ogni coinvolgimento, accusando Israele di essere il primo a violare gli accordi. Secondo fonti locali citate dalla Bbc, i raid israeliani avrebbero causato almeno 44 vittime nella Striscia.

Israele avrebbe inoltre informato in anticipo gli Stati Uniti delle proprie intenzioni attraverso il Centro di comando americano che monitora il rispetto della tregua. Washington continua a lavorare per evitare il collasso dell’accordo, considerato essenziale per la stabilità della regione.

Nelle prossime ore il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner arriveranno in Israele per cercare di consolidare la tregua, accelerare la consegna degli aiuti umanitari e coordinare il recupero dei corpi degli ostaggi deceduti. L’obiettivo è anche quello di definire una forza internazionale di sicurezza per Gaza. Fonti statunitensi sottolineano che i prossimi trenta giorni saranno cruciali per il futuro della fragile pace.

Il presidente Donald Trump ha dichiarato di ritenere che “la leadership di Hamas non sia direttamente coinvolta” negli attacchi contro le forze di difesa israeliane, ipotizzando la presenza di “ribelli interni” al movimento. Intervenendo a bordo dell’Air Force One, Trump ha aggiunto che la crisi “sarà gestita in modo appropriato, con fermezza ma con equilibrio”.

Il presidente statunitense ha inoltre auspicato che l’attuale cessate il fuoco a Gaza possa reggere, ribadendo che Washington desidera mantenere rapporti “pacifici e stabili” con tutte le parti coinvolte.