Droni russi sulla Polonia: Varsavia accusa Mosca di provocazione, il Cremlino smentisce e ironizza su Trump

Un’azione pianificata dalla Russia per testare le difese della Nato, una provocazione deliberata e una vera e propria “operazione ibrida”. Così a Varsavia viene descritta l’incursione nello spazio aereo polacco di una ventina di droni russi, alcuni dei quali abbattuti grazie all’intervento delle difese alleate, con il supporto anche di un aereo da ricognizione italiano. Nessun errore di rotta, nessun incidente: per le autorità polacche si è trattato di un atto intenzionale.
L’episodio è avvenuto a due giorni dall’avvio di Zapad 2025, le esercitazioni militari congiunte di Russia e Bielorussia ai confini orientali di Nato e Unione Europea. «Non ci sono dubbi sull’origine non accidentale della violazione», ha dichiarato il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, respingendo la versione di Mosca secondo cui non vi era alcuna intenzione di colpire obiettivi polacchi. Il Cremlino ha parlato di “miti diffusi da Varsavia” e ha ipotizzato persino una “provocazione ucraina”.
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Sikorski ha accusato Mosca di ricorrere alle “bugie sovietiche predefinite”, aggiungendo che il Cremlino starebbe «prendendosi gioco degli sforzi di pace del presidente Trump». Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato la Russia, definendo l’azione una dimostrazione di “sfacciataggine”.
Gli analisti polacchi parlano di un test delle difese della Nato e delle capacità della Polonia di proteggere il proprio territorio, in un contesto politico interno segnato dalle tensioni tra il governo di Donald Tusk e l’opposizione del Pis. L’incursione, sottolineano, potrebbe essere stata anche un tentativo di destabilizzazione interna.
Il premier Tusk e il presidente Karol Nawrocki hanno mostrato coesione. Tusk ha avvertito che «siamo più vicini che mai a un conflitto aperto dalla Seconda guerra mondiale», ma ha rassicurato i cittadini: «La situazione è sotto controllo, non bisogna farsi prendere dal panico». Dopo aver invocato l’articolo 4 del Trattato Nato, il primo ministro ha avuto colloqui con Zelensky, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Marc Rutte e Dick Schoof, ottenendo impegni concreti per rafforzare la difesa aerea polacca.
Secondo Varsavia, la prima violazione dello spazio aereo si è verificata martedì alle 23.30, l’ultima mercoledì 10 settembre alle 6.30. «Sono state 19 le violazioni e quattro droni russi probabilmente abbattuti», ha spiegato Tusk in Parlamento. Sikorski ha confermato: «I droni sono entrati deliberatamente, non per errore. Le nostre forze aeree, insieme a quelle di Olanda, Italia e Germania, li hanno neutralizzati. Una proprietà è stata danneggiata, ma non ci sono feriti».
Uno dei droni abbattuti è precipitato a Wyryki, nella contea di Wlodawa (provincia di Lublino), danneggiando il tetto di un’abitazione e un veicolo. I residenti hanno riferito di aver udito un’esplosione e visto caccia polacchi sorvolare la zona. Le autorità locali hanno confermato che nessuno è rimasto ferito e hanno avviato la valutazione dei danni.
Nell’operazione è entrato in azione anche un Gulfstream G550 dell’Aeronautica militare italiana, dotato di capacità Awacs. Questo velivolo, denominato E-550A Caew, è considerato tra i più avanzati sistemi di sorveglianza aerea europei, in grado di monitorare lo spazio aereo a 360° con radar elettronici di ultima generazione.
L’Italia è attualmente impegnata anche nell’operazione Baltic Eagle III in Estonia, parte della missione Nato Enhanced Air Policing, con la Task Force Air di stanza presso l’aeroporto di Ämari per la protezione dello spazio aereo orientale dell’Alleanza Atlantica.