Israele colpisce Hamas a Doha, tensione altissima: Trump promette stop a nuovi raid, il Qatar accusa Israele di terrorismo

Israele ha lanciato l’operazione denominata “Giorno del giudizio” colpendo la capitale del Qatar, Doha, con l’obiettivo di eliminare la leadership di Hamas. All’attacco hanno preso parte circa dieci caccia, puntando ai vertici dell’organizzazione, tra cui Khalil al-Hayya, capo negoziatore e leader politico a Gaza, e Zaher al-Jabarin, numero uno in Cisgiordania.
L’azione, definita dal premier Benjamin Netanyahu come “un’operazione chirurgica”, rischia di compromettere i negoziati per la crisi di Gaza. L’emiro Tamim bin Hamad Al Thani denuncia un grave pericolo per la stabilità regionale e accusa Israele di ostacolare ogni tentativo diplomatico. Il primo ministro qatariota Mohammed bin Abdulrahman Al Thani parla apertamente di “terrorismo di Stato” e minaccia ritorsioni.
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Dagli Stati Uniti arriva la voce del presidente Donald Trump, che prova a ricucire lo strappo. “È stata una decisione di Netanyahu. Abbiamo informato il Qatar dell’attacco imminente, ma era troppo tardi. Non succederà più”, ha dichiarato, sottolineando che Washington non era parte attiva dell’operazione.
Secondo il Washington Post, i raid hanno colpito il distretto di Onaiza, zona densamente popolata dove si trovano ambasciate e il ministero degli Esteri. Le vittime sarebbero sei: alcuni esponenti di Hamas, tra cui il figlio di Khalil al-Hayya e il suo direttore d’ufficio, oltre a una guardia di sicurezza qatariota. Hamas afferma che “il tentativo israeliano di assassinare i membri del team negoziale è fallito”.
Netanyahu ha rivendicato l’operazione come un successo: “Siamo nel mezzo di una campagna per sconfiggere Hamas e liberare tutti gli ostaggi. Abbiamo inflitto colpi durissimi all’asse del male”. L’azione, pianificata nelle ultime 24 ore insieme al ministro della Difesa Israel Katz, sarebbe una risposta alla sparatoria di Gerusalemme dell’8 settembre e agli attacchi che hanno causato la morte di sei civili e quattro soldati israeliani.
La Casa Bianca, attraverso la portavoce Karoline Leavitt, precisa che l’amministrazione è stata informata dai militari americani, ma non conferma contatti diretti tra Netanyahu e Trump. “Bombardare unilateralmente all’interno del Qatar, un alleato strategico degli Stati Uniti, non promuove gli obiettivi di Israele o dell’America”, ha affermato Leavitt, evidenziando la forte irritazione dell’amministrazione.
Doha smentisce categoricamente di essere stata avvisata in anticipo. “La chiamata di un funzionario americano è arrivata mentre le esplosioni erano già in corso”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Majed al-Ansari. Trump, per ridurre le tensioni, ha telefonato all’emiro Al Thani assicurando che “non ci saranno più raid sul territorio del Qatar”.
In un post su Truth Social, Trump ha ribadito che la decisione è stata esclusivamente israeliana. Ha ringraziato il Qatar per la collaborazione e promesso un rafforzamento dell’Accordo di Cooperazione in materia di Difesa. “Voglio che tutti gli ostaggi vengano liberati e che questa guerra finisca ora”, ha scritto l’ex presidente.
La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso solidarietà all’emiro del Qatar, ribadendo la contrarietà dell’Italia a ogni forma di escalation che possa aggravare la crisi in Medio Oriente e confermando il sostegno agli sforzi per il cessate il fuoco.