Strage in Ucraina, attacco russo a Yarova: oltre 20 morti. Zelensky invoca risposta internazionale

Più di 20 persone hanno perso la vita oggi, martedì 9 settembre, in un violento attacco aereo russo contro Yarova, piccolo insediamento rurale della regione di Donetsk. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, denunciando che i raid sono stati sferrati “direttamente contro i civili, persone comuni, proprio nel momento in cui venivano distribuite le pensioni”.
“Secondo le prime informazioni, più di 20 persone sono state uccise. Non ci sono parole”, ha scritto Zelensky in un post su X. Il leader ucraino ha ribadito la necessità di una reazione forte della comunità internazionale: “Attacchi come questo non devono restare senza risposta. I russi continuano a distruggere vite evitando nuove sanzioni e nuovi colpi duri. Il mondo non deve rimanere in silenzio. Serve una risposta dagli Stati Uniti, dall’Europa e dal G20. Servono azioni forti per fermare la Russia”.
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Vadym Filashkin, capo dell’Amministrazione Militare Regionale di Donetsk, ha aggiornato il bilancio parlando di almeno 21 vittime e altrettanti feriti. “I russi hanno colpito civili mentre ricevevano le pensioni. Questa non è guerra, è puro terrorismo”, ha dichiarato.
Sulla vicenda è intervenuta anche l’Alta Rappresentante dell’Unione Europea Kaja Kallas, durante la plenaria del Parlamento a Strasburgo. “La sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa. Finché la Russia porterà avanti la sua guerra illegale, dobbiamo continuare a sostenere Kiev”, ha affermato.
Kallas ha sottolineato che, una volta terminato il conflitto, “la Russia dovrà pagare per i danni causati. I beni sovrani russi resteranno congelati finché Mosca non fermerà l’aggressione e non compenserà l’Ucraina per i miliardi di euro di devastazioni inflitte”. E ha concluso: “La Russia non ha spezzato la determinazione dell’Ucraina e non deve infrangere la nostra”.