Venezia, i borseggiatori denunciano chi li filma: cittadini nel mirino per stalking

A Venezia i presunti borseggiatori hanno iniziato a presentare denunce contro i cittadini che li riprendono con lo smartphone durante i furti. Contestano riprese senza consenso e presunti comportamenti assimilabili allo stalking, prendendo di mira soprattutto i membri dei “Cittadini non distratti”.
La vicenda è stata confermata dal sindaco Luigi Brugnaro e dal comandante della Polizia locale Marco Agostini. Quest’ultimo ha ricordato che, a livello nazionale, mancano norme che consentano di trattenere chi ruba o borseggia e ha ribadito che i cittadini non devono sostituirsi alle forze dell’ordine.
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Fra le voci in prima linea c’è Monica Poli, nota sui social come “Lady Pickpocket”, punto di riferimento del gruppo che da anni segnala scippi e tentativi di furto tra calli, campi e imbarcaderi. Secondo le testimonianze raccolte, i video pubblicati per avvertire turisti e residenti sono diventati il pretesto per le contromosse legali dei sospetti borseggiatori.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Veneto Luca Zaia, che ha definito “assurdo” il rovesciamento dei ruoli e ha ringraziato quanti documentano e segnalano i furti alle autorità, sottolineando la necessità di tutelare l’immagine della città e il lavoro delle forze dell’ordine.
Il caso riaccende il dibattito su sicurezza urbana, limiti delle riprese in luogo pubblico e confini dell’iniziativa dei cittadini: da un lato l’esigenza di segnalare i reati, dall’altro le proteste di chi si oppone a essere filmato e “fermato” senza titolo.