A Bologna pipe gratuite per fumare crack, esplode la polemica sulla decisione del Comune

bologna pipe

Il Comune di Bologna avvierà una nuova sperimentazione per la riduzione del danno legato al consumo di crack, distribuendo gratuitamente pipe in alluminio. L’iniziativa, riportata da La Repubblica, partirà nelle prossime settimane e prevede l’acquisto di 300 pipe per un costo complessivo di circa 3.500 euro.

L’assessora Matilde Madrid ha spiegato che l’obiettivo è quello di “intercettare queste persone” e ridurre i rischi sanitari collegati all’uso di strumenti improvvisati e condivisi, che possono causare sanguinamenti, infezioni e altre patologie. Le pipe saranno distribuite dagli operatori di strada di Asp e potranno essere richieste anche presso gli spazi sociali di Fuori Binario in via Carracci.

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La decisione ha scatenato un acceso dibattito politico. Il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei ha duramente criticato la misura, definendola “una follia”. Secondo Lisei, la scelta della giunta guidata dal sindaco Matteo Lepore rappresenta “un incentivo all’assunzione di cocaina ed eroina” e ha annunciato un’interrogazione parlamentare, oltre alla possibilità di denunciare il sindaco e la giunta per istigazione a delinquere.

Il Comune spacciatore”, ha dichiarato Lisei, accusando l’amministrazione di Bologna di proseguire nella linea della promozione della legalizzazione delle droghe già intrapresa in passato con la cannabis.

Critiche arrivano anche da esperti del settore. Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini-Cri, ha definito la distribuzione delle pipe “una misura spot” che serve più a “fare clamore e finire sui giornali” che a dare un reale aiuto ai tossicodipendenti. Secondo Barra, ciò che realmente serve è un percorso di cura continuativo: “Ai tossici serve la cura, che va fatta giorno dopo giorno, con strutture accoglienti e aperte. Senza una strategia complessiva di riduzione del danno, questi interventi rischiano di essere inutili”.