Pakistan, piogge torrenziali causano oltre 30 morti al nord: bilancio dei monsoni supera i 300

Almeno 30 persone hanno perso la vita nel Pakistan settentrionale a causa di piogge torrenziali che hanno colpito l’area nelle ultime ore. Con questi nuovi decessi, il bilancio totale dall’inizio della stagione dei monsoni, a fine giugno, è salito a più di 300 vittime, quasi la metà delle quali bambini.
Secondo quanto riferito dall’Autorità per la Gestione dei Disastri, molte persone sono morte nel crollo delle proprie abitazioni o quando i loro veicoli sono stati travolti da frane. La maggior parte dei decessi è stata registrata nella provincia montuosa di Khyber-Pakhtunkhwa, al confine con l’Afghanistan.
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La violenza delle precipitazioni ha provocato gravi danni anche nel Kashmir amministrato dall’India. Nella città di Chashoti, popolare meta di pellegrinaggio per i turisti indù, almeno 46 persone hanno perso la vita e oltre 200 risultano disperse. Si tratta del secondo grave episodio legato a inondazioni improvvise in India dall’inizio di agosto.
Le inondazioni improvvise hanno trasformato le strade in fiumi impetuosi, trascinando via veicoli e distruggendo edifici. Un video diffuso sui social mostra un’ondata di acqua, fango e detriti che scende dal fianco di una montagna, travolgendo tutto ciò che incontra.
Le operazioni di soccorso sono in corso con l’intervento di esercito e polizia, ma i soccorritori stanno incontrando difficoltà a raggiungere le aree più remote, situate a circa 200 chilometri da Srinagar, rimaste isolate dopo giorni di tempeste. “Tutta l’assistenza necessaria sarà fornita a chi ne ha bisogno”, ha dichiarato il Primo ministro indiano Narendra Modi.
Solo pochi giorni fa, il 5 agosto, inondazioni avevano già colpito la città himalayana di Dharali, nello stato indiano dell’Uttarakhand, causando la morte di almeno 70 persone e aggravando ulteriormente il bilancio della stagione monsonica.