Bufera in Consiglio Regionale: video con la tiktoker Rita De Crescenzo scatena polemiche in Campania

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Sta suscitando forti polemiche la presenza della tiktoker Rita De Crescenzo all’interno degli uffici del Consiglio Regionale della Campania. La vicenda è esplosa dopo la diffusione di alcuni video sui social, in cui si vede l’influencer insieme al consigliere regionale Di Fenza in un contesto istituzionale trasformato in set per contenuti virali.

La reazione politica non si è fatta attendere. Il leader di Azione Carlo Calenda ha annunciato l’espulsione immediata del consigliere coinvolto: “Questo buffone che usa gli uffici del Consiglio Regionale per pantomime indecenti con personaggi improbabili viene espulso da Azione con effetto immediato. Mi scuso con gli elettori”, ha scritto Calenda su X, allegando il video incriminato.

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Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepresidente della Camera dei Deputati Sergio Costa, che in una nota ha definito l'accaduto “inaccettabile”: “Un consigliere ha ospitato alcuni tiktoker nel proprio ufficio istituzionale, permettendo l’uso della bandiera italiana come sfondo per video social e dell’inno nazionale come colonna sonora di siparietti privi di qualsiasi rispetto”.

Costa ha poi aggiunto: “Siamo davanti a un episodio che offende il valore delle istituzioni, svilisce il ruolo dei rappresentanti eletti e banalizza simboli che appartengono a tutta la comunità nazionale. La bandiera non è uno sfondo decorativo, né l’inno un sottofondo musicale: sono segni di identità, memoria e impegno civile”. Ha infine auspicato “iniziative chiare” da parte del Consiglio regionale.

Non meno duro il commento del leader di Noi di Centro e sindaco di Benevento Clemente Mastella, che ha definito la scena “sconcertante”: “Sarebbe stato proibitivo anche solo pensarlo in altri tempi. Il problema non è TikTok, ma una politica così fragile da consegnarsi mani e piedi agli influencer”.

Riferendosi alla tiktoker, Mastella ha dichiarato: “Conoscevo Luciano De Crescenzo, grande intellettuale. Questo personaggio che oggi discettava in Consiglio regionale non mi pare popolare: tra popolare e triviale c’è differenza. Le istituzioni devono recuperare la loro dignità sacrale”.

L’episodio continua a far discutere e ha acceso il dibattito sul rapporto tra politica e comunicazione social, sollevando interrogativi sull’uso degli spazi istituzionali e sul rispetto dei simboli repubblicani.