Ucraina, proteste in piazza contro la legge firmata da Zelensky che limita l'autonomia delle agenzie anticorruzione
Migliaia di cittadini ucraini sono scesi in piazza in diverse città, tra cui Kiev, Lviv, Dnipro e Odessa, per protestare contro la recente legge firmata da Zelensky, che limita drasticamente l’autonomia delle agenzie anticorruzione. La decisione ha suscitato accese polemiche e preoccupazioni sulla lotta alla corruzione nel paese. Questa mobilitazione rappresenta un forte segnale di insoddisfazione popolare e pone nuove sfide per il futuro politico dell’Ucraina.

Migliaia di cittadini ucraini sono scesi in piazza a Kiev, Lviv, Dnipro e Odessa per protestare contro la firma di una controversa legge da parte del presidente Volodymyr Zelensky, che riduce drasticamente l’autonomia delle agenzie impegnate nella lotta alla corruzione.
La firma del provvedimento è stata confermata dal portale ufficiale del parlamento ucraino, che ha annunciato l’approvazione della legge con una nota apparsa e poi scomparsa per alcuni minuti, alimentando dubbi e tensioni. Un alto funzionario ha infine confermato alla stampa internazionale che Zelensky ha effettivamente firmato il disegno di legge n. 12414.
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Le manifestazioni di protesta, che hanno coinvolto diverse città del Paese, rappresentano il primo grande segnale di dissenso popolare nei confronti del presidente dall’inizio dell’invasione russa. Le immagini delle piazze affollate hanno fatto rapidamente il giro dei canali Telegram e dei media locali, segnalando un malcontento crescente nei confronti della nuova norma.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ukrinform, la legge compromette gravemente il lavoro del Bureau Nazionale Anticorruzione (NABU) e dell’Ufficio del Procuratore Specializzato Anticorruzione (SAPO), ostacolando le riforme richieste dai partner internazionali per l’avanzamento del percorso europeo dell’Ucraina.
Forti critiche sono arrivate anche da Anastasia Radina, deputata del partito "Servitore del Popolo" e presidente della Commissione parlamentare per le politiche anticorruzione. Radina ha dichiarato che il provvedimento “cancella l’indipendenza” di SAPO e NABU, rendendoli organi statali privi di autonomia investigativa.
Secondo la deputata, la legge attribuisce eccessivi poteri al Procuratore Generale, autorizzandolo a intervenire nelle indagini, richiedere atti processuali, emettere direttive obbligatorie, trasferire procedimenti e persino archiviare casi su richiesta della difesa. Radina ha definito questa centralizzazione una minaccia alla struttura democratica della giustizia ucraina.
Anche il direttore del NABU, Semen Kryvonos, aveva lanciato un appello pubblico a Zelensky chiedendogli di opporsi alla legge con un veto. L'appello è rimasto inascoltato. Kryvonos ha ribadito che le due principali istituzioni anticorruzione sono ormai “completamente dipendenti” e incapaci di operare in maniera autonoma.