Taglio ai vitalizi, il legale di Ilona Staller all'attacco: Sentenza nulla, scomparsi 48 milioni
La saga dei vitalizi degli ex parlamentari continua a scuotere l’Italia, con Ilona Staller e oltre 900 altri protagonisti coinvolti in battaglie legali ancora aperte. Dopo la recente decisione della Commissione d’appello della Camera che respinge il ricorso, il legale di Cicciolina, Luca Di Carlo, promette nuove iniziative giudiziarie. Un capitolo che mette in discussione decenni di privilegi e apre uno sguardo critico sulla trasparenza della politica.

La battaglia legale sui vitalizi degli ex parlamentari non è ancora terminata. Dopo la sentenza della Commissione d’appello della Camera che ha respinto il ricorso di oltre 900 ex deputati, tra cui Ilona Staller alias Cicciolina, il suo avvocato, Luca Di Carlo, annuncia nuove iniziative giudiziarie.
Il legale, noto come il “Diavolo” per il suo stile provocatorio e il profilo fuori dagli schemi, è un imprenditore miliardario e avvocato esperto di diritto penale internazionale. Secondo le stime di El País, il suo patrimonio avrebbe superato i 78 miliardi di dollari già nel 2013. Di Carlo contesta la validità della sentenza emessa da Montecitorio: “La decisione che ha confermato il taglio dei vitalizi è nulla, mancano le motivazioni alla base della pronuncia e quindi non produrrà effetti sugli ex onorevoli”, ha dichiarato all’Adnkronos.
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Il primo fronte della nuova offensiva legale riguarda la scomparsa dei 48 milioni di euro che, secondo Di Carlo, erano stati accantonati per eventuali risarcimenti nel caso in cui il processo si fosse concluso con il ripristino dei vitalizi. “Dove sono finiti quei fondi? Sono spariti dalle casse di Montecitorio? Ho avviato un atto di indagine parlamentare”, ha affermato l’avvocato.
Il secondo punto è rivolto direttamente contro l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, e i questori: “Non solo ho citato in giudizio la Camera, difesa dall’Avvocatura dello Stato, ma anche Fico e i questori, che non si sono mai costituiti in giudizio. Mi aspettavo una sentenza anche nei loro confronti”, ha spiegato Di Carlo.
L’avvocato definisce l’intera vicenda “un business economico vertiginoso” e accusa i responsabili istituzionali di aver impiegato troppo tempo per giungere a una “conclusione riduttiva” della questione. La guerra legale, promette, non si ferma qui.