La Casa Bianca blocca la pubblicazione dei rapporti climatici: niente più dati sul sito NASA
L’ultima decisione della Casa Bianca di bloccare la pubblicazione dei rapporti climatici sulla NASA solleva preoccupazioni globali. Con questa mossa, l’accesso pubblico a dati fondamentali sui cambiamenti climatici diventa più difficile, rischiando di oscurare una comprensione chiave delle sfide ambientali. Un passo che potrebbe compromette la trasparenza e la lotta ai cambiamenti climatici, lasciando il mondo senza strumenti essenziali per agire con consapevolezza.

L’amministrazione Trump ha deciso di non pubblicare più i rapporti sui cambiamenti climatici sul sito della NASA, rendendo più difficile l’accesso pubblico a dati scientifici fondamentali. La notizia è stata riportata da NBC News, che ha rivelato come la Casa Bianca stia limitando la diffusione di valutazioni scientifiche richieste per legge, relative ai pericoli del clima che cambia per la popolazione statunitense.
L’ultima valutazione nazionale sul clima, diffusa nel 2023, aveva evidenziato gravi minacce alla salute pubblica, alla sicurezza e alla stabilità economica, con particolare impatto sulle comunità vulnerabili, come quelle dei nativi americani. Ma a partire dai primi giorni di luglio, i portali governativi che ospitavano questi documenti sono stati oscurati senza preavviso.
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Inizialmente, la Casa Bianca aveva assicurato che i documenti sarebbero stati resi disponibili tramite i canali della NASA, per adempiere alla legge del 1990 che obbliga alla diffusione periodica delle valutazioni climatiche. Ma un portavoce della NASA ha confermato ieri un cambio di rotta definitivo. “La NASA non ha alcun obbligo legale di ospitare i dati provenienti da globalchange.gov”, ha dichiarato Bethany Stevens, dell’ufficio stampa dell’agenzia.
“Di conseguenza, nessuna delle informazioni raccolte dalla valutazione climatica nazionale o dall’ufficio scientifico che ne ha coordinato il lavoro sarà disponibile tramite la NASA”, ha aggiunto Stevens, confermando che l’agenzia spaziale si smarcherà dalla responsabilità di pubblicazione.
La climatologa Katharine Hayhoe, docente alla Texas Tech University, ha duramente criticato la decisione: “Questo documento è stato scritto per il popolo americano, finanziato dai contribuenti, e contiene dati essenziali per proteggerci dai crescenti disastri ambientali”.
Sulla stessa linea anche John Holdren, climatologo ed ex consigliere scientifico di Barack Obama, che ha accusato l’amministrazione Trump di voler “censurare o insabbiare i rapporti” sin dall’inizio del mandato, mentendo pubblicamente sulle reali intenzioni nei confronti della trasparenza scientifica.