Dazi USA, l'UE rilancia il dialogo ma prepara ritorsioni: Tajani a Washington per trattare

L'Unione Europea punta sul dialogo per risolvere la disputa sui dazi USA, ma si prepara a eventuali ritorsioni. Mentre Tajani si reca a Washington per negoziare, Bruxelles insiste sulla necessità di trovare una soluzione negoziata che garantisca stabilità e cooperazione. La tensione rimane alta, ma il desiderio di dialogo resta forte: riusciranno le parti a evitare un escalation?

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L'Unione Europea resta convinta che la via da percorrere sulla questione dazi sia quella del dialogo, auspicando “una soluzione negoziata” per garantire stabilità e cooperazione con gli Stati Uniti. Lo ha ribadito il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, parlando a Bruxelles in occasione della riunione straordinaria del Consiglio Affari Esteri, convocata dopo la minaccia di dazi del 30% annunciati da Donald Trump, definiti “proibitivi per il commercio reciproco”.

Trump, da parte sua, ha aperto al dialogo: “Siamo sempre pronti a parlare, anche con l’Europa. Stanno venendo qui, vogliono parlare”. Su Truth Social, ha però ribadito la sua linea, affermando che gli Stati Uniti sono stati “derubati sul commercio e la difesa per decenni”, sottolineando l’urgenza di un cambio di rotta a vantaggio dell’economia americana.

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L’attuale incertezza causata da dazi ingiustificati non può durare a lungo”, ha aggiunto Sefcovic, spiegando che l’UE si prepara a “ogni esito”, comprese contromisure “ponderate e proporzionate”. Le misure di riequilibrio su acciaio e alluminio sono sospese fino all’inizio di agosto, ma la Commissione ha già proposto agli Stati membri una nuova lista di beni statunitensi da colpire, pari a 72 miliardi di euro di importazioni.

Tutti gli strumenti restano sul tavolo”, ha sottolineato Sefcovic, mentre il ministro degli Esteri danese Lokke Rasmussen, presidente di turno del Consiglio UE, ha chiarito che Bruxelles non cerca una guerra commerciale ma non può neppure mostrarsi debole: “Dobbiamo prepararci a contromisure e usare tutti gli strumenti a disposizione”.

Una linea condivisa anche dal rappresentante francese Laurent Saint-Martin, che ha invocato azioni concrete nel breve termine: “Dazi sulle merci, strumenti anti-coercizione, tutto va messo sul tavolo oggi stesso”.

Il ministro degli Esteri spagnolo Carlos Cuerpo ha ribadito che l'obiettivo principale resta il raggiungimento di un’intesa: “Dobbiamo concentrarci per chiudere i negoziati positivamente entro le prossime due settimane. Ma, come detto dalla presidente von der Leyen, dobbiamo anche essere pronti ad agire se non ci sarà un accordo entro agosto”.

Le tensioni commerciali tra UE e USA, insieme al conflitto in Ucraina, sono anche al centro della visita ufficiale a Washington del ministro degli Esteri Antonio Tajani, atterrato oggi alla Joint Base Andrews. Il primo incontro in agenda è con il segretario di Stato Marco Rubio, seguito da un appuntamento all’ambasciata italiana e da bilaterali con il senatore Jim Risch e l’ambasciatore Jamieson Greer, rappresentante per il commercio degli Stati Uniti.

Nel colloquio con Greer sarà centrale proprio il nodo dazi. “Il mio obiettivo è il doppio zero: nessun dazio tra Europa e Stati Uniti”, ha dichiarato Tajani, che detiene anche la delega al Commercio estero. “Mi rendo conto che non è semplice, ma è l’unico modo per far crescere insieme le nostre economie”. Qualora non si arrivasse a un’intesa, il ministro ha confermato che Bruxelles ha pronta una lista di ritorsioni commerciali da 21 miliardi di euro.