Influenza aviaria H5N1 nei gatti: salvati con antivirale e cure mirate i primi casi in California
Nel giugno 2024, l'allerta sull'influenza aviaria H5N1 minacciava i nostri amici felini, con un rischio di mortalità elevato. Ora, un'importante scoperta in California dimostra che con cure mirate e antivirali, quattro gatti infetti sono sopravvissuti, aprendo nuove speranze nella lotta contro questa minaccia. La ricerca, realizzata da esperti internazionali, potrebbe rappresentare una svolta nella tutela dei nostri compagni a quattro zampe.

Nel giugno 2024, gli esperti avevano lanciato un'allerta sul rischio crescente dell'influenza aviaria H5N1 per i gatti domestici, con un tasso di mortalità stimato intorno al 67%. Ora, un nuovo studio offre segnali incoraggianti: quattro gatti infettati in California sono sopravvissuti grazie a un intervento tempestivo con cure di supporto e antivirali.
La ricerca, realizzata da University of Maryland, Cross Street Small Animal Veterinary Hospital e University of Texas Medical Branch, è disponibile in versione preprint. Secondo i dati raccolti, i gatti trattati hanno mostrato un'elevata risposta immunitaria, mantenendo anticorpi neutralizzanti per almeno 3-4 mesi dopo la guarigione.
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Il focolaio ha colpito una colonia felina domestica nei pressi di Tulare, vicino ad un allevamento di mucche da latte dove, tra ottobre e novembre 2024, si erano registrate epidemie di influenza aviaria H5N1. Il primo caso registrato è datato 31 ottobre, quando il “gatto 2”, maschio sterilizzato a pelo lungo di 1 anno e 7 mesi, viene portato in clinica veterinaria in stato letargico. Pur trattato con fluidi e antibiotici, muore due giorni dopo.
La famiglia riferisce che anche un altro gatto, il “gatto 1” – sterilizzato, a pelo corto, di 1 anno e 5 mesi e che vive esclusivamente in casa – era morto pochi giorni prima con sintomi simili. Entrambi i felini erano vaccinati. Il legame tra i casi felini e l'H5N1 emerge quando si scopre che l’abitazione dista meno di 1,6 km dagli allevamenti colpiti e che il padre di famiglia lavora come venditore ambulante di fieno, visitando frequentemente quelle aziende.
Il 6 novembre, si ammala anche il “gatto 3”, maschio sterilizzato a pelo lungo di 1 anno e 7 mesi, esclusivamente domestico. Presenta letargia, febbre, disidratazione e calo dell’appetito. I veterinari lo trattano con fluidi sottocutanei, antinfiammatori iniettabili e una cura antivirale a base di oseltamivir (Tamiflu) ogni 12 ore per 10 giorni. Il 13 novembre mostra segni di miglioramento e viene dimesso.
Stessa terapia per il “gatto 4”, maschio sterilizzato a pelo corto di 4 anni e 11 mesi, anche lui tenuto solo in casa. Ricoverato il 7 novembre, risponde positivamente al trattamento. Entrambi i gatti sopravvissuti mostrano una completa ripresa fisica entro febbraio 2025.
Durante una visita di follow-up il 13 marzo, le analisi del sangue rivelano in entrambi gli esemplari livelli elevati di anticorpi neutralizzanti contro il virus H5N1 (2.3.4.4b). Secondo gli autori dello studio, questi dati dimostrano che, con un intervento tempestivo e il giusto protocollo terapeutico, l’H5N1 può essere affrontato efficacemente anche nei gatti domestici.