Soldi, emozioni e gioco: la psicologia del denaro dietro al gambling

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Nel mondo iperconnesso e digitale del gioco d’azzardo, soprattutto online, il denaro perde spesso la sua fisicità, trasformandosi in numeri che scorrono su uno schermo. È in questo contesto che entra in gioco la psicologia del denaro, una disciplina che analizza come le persone pensano, sentono e si comportano rispetto ai soldi. A parlarne per la prima volta è stato Edoardo Lozza, docente all’Università Cattolica, durante un’intervista alla Fondazione FAIR, ente impegnato nella promozione del gioco responsabile. Secondo Lozza, il denaro ha smesso da tempo di essere soltanto un mezzo di scambio per diventare un simbolo di identità, potere e successo, rappresentando quindi non solo ciò che ci permette di comprare, ma anche ciò che rappresenta nella nostra mente e nella nostra società.

Questo valore simbolico genera spesso distorsioni nel modo in cui viene percepito e utilizzato - ha spiegato ai nostri microfoni Silvia Urso, della redazione di Giochi di Slots - soprattutto tra i più giovani, che tendono a cercarlo in maniera rapida, anche attraverso il gioco”. A proposito di questo gli esperti hanno messo in evidenza forti differenze generazionali nel rapporto con il denaro: i giovani lo considerano essenziale, ma ne percepiscono meno il valore concreto, preferiscono pagare con carte o metodi digitali e ciò li porta a non avvertire realmente l’atto della spesa. “Non c’è più il gesto del prelievo, il contatto con le banconote, ma solo un click - continua Silvia Urso - questo rende la spesa meno tangibile e quindi più frequente e superficiale, un rischio a cui si deve prestare particolare attenzione quando si parla di scommesse e gambling online”. Al contrario, le persone più adulte, abituate al contatto diretto con il denaro, tendono a essere più caute: ogni uscita di cassa è accompagnata da una valutazione e da un certo peso emotivo.

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Una differenza di percezione che, come dicevamo, ha un impatto diretto sul rapporto con il gioco d’azzardo: se gli adulti tendono a essere più prudenti, i giovani sono più vulnerabili, soprattutto nell’ambiente digitale. “Il gioco online annulla la percezione del pericolo perché il denaro non è fisico e le transazioni sono rapide e spesso automatizzate - sottolinea l’esperta di Giochi di Slots - I giovani giocano per curiosità, per divertimento o per l’adrenalina, ma finiscono per perdere facilmente il controllo, senza rendersi conto di quanto stanno spendendo”.

Un recente studio condotto dall’Università Cattolica in collaborazione con la Fondazione FAIR, - che abbiamo analizzato all’interno del nostro blog di Giochi di Slots, conclude Urso -, ha evidenziato che sotto i 25 anni il gioco è spesso vissuto come un’attività normale, priva di rischi, alimentata dalla speranza di guadagno facile”. Per contrastare questa tendenza è necessario allora un doppio intervento: educazione finanziaria ed educazione emotiva. Perché non basta insegnare come gestire il denaro, bisogna anche aiutare i giovani a riconoscere le emozioni che si nascondono dietro le scelte economiche. È fondamentale infatti introdurre strumenti digitali di apprendimento, campagne di comunicazione con influencer credibili e percorsi scolastici che affrontino questi temi in modo diretto. Senza dimenticare un supporto psicologico che sia capace di aiutare a gestire la frustrazione, la perdita e l’impulsività. Una scommessa per il presente, ma soprattutto per il futuro.