Putin accusa la Nato: Ci avete ingannato, nessuno dirà la verità sull'espansione
Putin torna a puntare il dito contro la Nato, accusandola di aver tradito le promesse di non espansione verso Est. La Russia si sente ingannata e pronta a svelare le verità nascoste dietro decenni di diplomazia ambigua. In un clima di tensione crescente, le accuse di Putin rischiano di cambiare gli equilibri geopolitici, lasciando il mondo intero a chiedersi: qual è davvero la verità sull’espansione dell’alleanza?

La Russia di Vladimir Putin torna all’attacco contro la Nato, sostenendo di essere stata “ingannata” su promesse di non allargamento. “Ci è stato detto che l’alleanza non si sarebbe estesa verso Est” ha dichiarato il presidente, in un crescendo di recriminazioni rivolte all’Occidente.
Secondo Putin, l’intera narrazione dell’ultimo decennio sarebbe costruita in modo da attribuire alla Russia la responsabilità esclusiva dell’“Operazione militare speciale” in Ucraina. “Tutti parlano del 2022, ma nessuno spiega davvero le ragioni profonde che hanno portato a quel momento”, ha affermato, orientando così il focus politico-mediatico verso premesse geopolitiche più ampie.
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L’argomentazione chiave del presidente russo ruota intorno a un presunto patto non scritto tra Mosca e Washington: l’intesa implicita di non espansione verso Est della Nato. Per Putin, il mancato rispetto di quell’intesa avrebbe generato un clima di sfiducia, alimentando tensioni crescenti che avrebbero reso inevitabile l’intervento militare in Ucraina.
Da questo punto di vista, l’“Operazione militare speciale” – annunciata nel febbraio 2022 – non sarebbe una iniziativa originata dal nulla, ma la culminazione di un processo di pressione strategica crescente. Un concetto ribadito con fermezza dal Cremlino, secondo cui l’Occidente avrebbe ignorato il contesto storico e le promesse fatte alla Russia.
La lettura di Putin porta a spostare il dibattito oltre il conflitto in Ucraina: si tratta di analizzare cosa sia accaduto prima del 2022, con la continua espansione della Nato verso Est, in aree un tempo sotto influenza sovietica. In tal senso, la narrazione russa invita a interrogarsi sulle responsabilità occidentali nella gestione delle relazioni con Mosca.
Con queste dichiarazioni, il presidente russo non si limita a giustificare le scelte di politica estera di Mosca, ma propone una narrativa alternativa: un Occidente che avrebbe agito con “duplici standard” e che avrebbe progressivamente eroso la fiducia della Russia attraverso un allargamento reputato provocatorio.
In chiusura, Putin sottolinea che la discussione sull’Ucraina non può prescindere dalle radici storiche e politiche degli ultimi decenni: “Bisogna osservare come ci siamo arrivati”, ribadisce, invitando a non fermarsi al 2022, ma a costruire un’analisi più articolata, che prenda in esame le promesse, le strategie e le non dette dell’Occidente.