G7 in Canada, Meloni: No a Iran potenza nucleare, sì a cessate il fuoco a Gaza. Con Trump e UE si troverà intesa sui dazi

Sotto una pioggia leggera tra le montagne dell’Alberta, Giorgia Meloni ha tracciato il bilancio del G7 canadese al Pomeroy Kananaskis Mountain Lodge, parlando con la stampa dei principali temi affrontati nel vertice appena concluso.
La premier ha ribadito la ferma opposizione all’eventualità che l’Iran diventi una potenza nucleare, definendola una minaccia per l’intero Occidente, non solo per Israele. Ha dichiarato: “Un Iran potenza nucleare non sarebbe una minaccia solo per Israele, ma per tutti noi”. Ha inoltre evidenziato l’importanza di trovare una soluzione negoziata al conflitto, pur riconoscendo il diritto di Israele alla difesa.
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Sulle dichiarazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui Israele “sta facendo il lavoro sporco per tutti”, Meloni ha invitato a leggerle come segnale di una consapevolezza comune: “Sappiamo che oggi c'è una minaccia e bisogna lavorare per disinnescarla”.
Decisa la chiusura alla proposta di Donald Trump di coinvolgere Vladimir Putin come mediatore nella crisi tra Israele e Iran. “Affidare a una nazione in guerra la mediazione su un’altra guerra non mi sembrerebbe proprio l’opzione migliore”, ha commentato la premier.
Sul possibile utilizzo delle basi italiane da parte degli Stati Uniti in caso di escalation militare con Teheran, Meloni ha mantenuto una posizione prudente: “Non è una decisione che si prende così. Valuteremo, se e quando sarà il caso”.
Durante i lavori, la presidente del Consiglio ha proposto un’iniziativa per il cessate il fuoco a Gaza, ottenendo l’appoggio dei partner europei: “Credo che questo sia il momento giusto. È un obiettivo sul quale ho lavorato molto”, ha affermato, chiedendo anche un maggiore coinvolgimento dei Paesi arabi, in particolare quelli del Golfo.
Riguardo alla guerra in Ucraina, Meloni ha confermato il pieno sostegno italiano a Kiev e al presidente Volodymyr Zelensky. Ha condannato i bombardamenti russi sui civili, sottolineando: “Ogni volta che si cerca un passo avanti, la Russia risponde colpendo i civili”. Secondo la premier, è essenziale continuare a fare pressione su Mosca con le sanzioni e mantenere il supporto all’Ucraina.
Meloni ha anche smentito le voci di un presunto veto di Trump su una dichiarazione congiunta sull’Ucraina, chiarendo che non era prevista nessuna dichiarazione in tal senso.
Sul tema dei dazi americani sui prodotti europei, la premier si è detta cautamente ottimista: “C’è un negoziato in corso, e il fatto che Trump abbia parlato con von der Leyen dimostra la volontà di trovare soluzioni”. Ha rivendicato il ruolo dell’Italia nel creare un clima di dialogo: “Siamo fieri del lavoro fatto per costruire un confronto franco ma sereno”. L’obiettivo è evitare un ‘no deal’ entro il 9 luglio.
Un’altra questione al centro del vertice è stata quella migratoria. Una delle sette dichiarazioni ufficiali è dedicata alla lotta contro i trafficanti di esseri umani, ispirata alla proposta italiana del principio “follow the money”. Meloni ha sottolineato come il modello italiano venga ormai preso ad esempio anche da altri Paesi.
Infine, durante il punto stampa, la premier ha risposto con ironia a una domanda sulle immagini diventate virali in cui appare sorpresa dopo che il presidente francese Macron le ha sussurrato qualcosa all’orecchio. “So che non ci crederete, vi giuro che non me lo ricordo”, ha risposto sorridendo.