Bambino di 5 anni ingoia un cacciavite: salvato d'urgenza con una gastroscopia a Salerno

Un bambino di 5 anni è stato salvato d’urgenza all’ospedale di Salerno dopo aver ingoïato un cacciavite giocattolo con punta in metallo, che minacciava di perforargli l’intestino. L’intervento tempestivo dell’equipe medica ha evitato gravi conseguenze, riportando il piccolo a casa in buone condizioni di salute.
L’episodio è stato reso noto oggi dall’Azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi e ha tenuto in apprensione i genitori del bimbo. In circostanze ancora non chiare, il piccolo ha ingerito l’oggetto metallico, provocando l’immediato allarme.
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«Sono stata contattata nel cuore della notte dai colleghi della Chirurgia pediatrica diretta dal dottor Umberto Ferrentino», racconta la dottoressa Arianna Diasco del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia. «Con urgenza abbiamo effettuato una gastroscopia per rimuovere il corpo estraneo, evitando così un intervento chirurgico invasivo».
Il piccolo è stato sottoposto ad anestesia generale con intubazione oro-tracheale e, nonostante le difficoltà legate alla presenza di cibo nello stomaco dopo la cena, l’operazione è andata a buon fine. L’estrazione è stata effettuata con pinze e anse apposite, strumenti fondamentali per evitare danni all’apparato digerente.
«L’intervento ha comportato dei rischi», ha aggiunto Diasco, «sia per l’anestesia generale, sia per la notevole quantità di alimenti presenti nello stomaco, che rendevano più complessa la rimozione dell’oggetto».
L’ospedale ha sottolineato come la rapidità d’azione sia stata decisiva: se il cacciavite fosse rimasto ancora a lungo nel tubo digerente, avrebbe potuto causare una perforazione intestinale, con conseguenze potenzialmente letali.
La dottoressa Diasco ha voluto esprimere un ringraziamento particolare alla professoressa Carolina Ciacci, al team infermieristico, agli anestesisti, ai chirurghi pediatrici e a tutto il personale della sala operatoria per la collaborazione che ha reso possibile il successo dell’intervento.
Dopo una sola giornata di degenza e il grande spavento, il bambino è stato dimesso ed è ora a casa in buone condizioni di salute.