Identificati i banditi coinvolti: il killer del carabiniere aveva un passato criminale con furti e un assalto a un portavalori

Un passato di ombre e violenze, Michele Mastropietro, 59 anni di Carosino, era noto alle forze dell’ordine per furti, rapine e un tentato omicidio. La sua escalation criminale lo ha portato a uno scontro fatale con i carabinieri, culminato con la tragica morte del brigadiere Legrottaglie. Un episodio che riaccende il dibattito sulla sicurezza e sull’allarme delle radici profonde della criminalità. La vicenda ci invita a riflettere su come prevenire tragedie simili in futuro.

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Era già noto alle forze dell’ordine Michele Mastropietro, 59 anni, originario di Carosino, il malvivente che ha sparato e ucciso il brigadiere capo dei carabinieri Carlo Legrottaglie prima di morire durante uno scontro a fuoco con gli agenti. Mastropietro vantava un lungo elenco di precedenti, tra cui furti, rapine, un tentato omicidio e un violento assalto a un portavalori avvenuto nel 2013 sulla strada provinciale tra Taranto e Grottaglie, per cui fu arrestato insieme ad altri tre complici dalla Squadra mobile di Taranto.

L’altro uomo coinvolto nell’azione criminale, Camillo Giannattasio, 56 anni e anche lui di Carosino, risulta invece incensurato. Secondo la ricostruzione degli investigatori, questa mattina i due si trovavano a bordo di un’auto parcheggiata ai margini della strada nella zona industriale di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, quando una pattuglia dei carabinieri li ha notati.

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Alla vista dei militari, i due sono ripartiti a tutta velocità nel tentativo di dileguarsi. Durante l’inseguimento, la vettura dei fuggitivi ha perso il controllo andando a schiantarsi contro un muretto. I rapinatori sono quindi fuggiti a piedi. Mentre uno dei carabinieri inseguiva il conducente, il brigadiere Legrottaglie si è diretto verso Mastropietro. Poco dopo si sono uditi degli spari.

La dinamica esatta del conflitto a fuoco è ancora al vaglio degli inquirenti, ma è certo che in quegli istanti il brigadiere è stato colpito mortalmente. Il collega che era con lui ha cercato di soccorrerlo, mentre i due malviventi si sono nuovamente dati alla fuga.

Raggiunta una masseria nei pressi di Grottaglie, i due sono stati avvistati da alcuni cittadini che hanno subito allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono arrivate pattuglie di carabinieri e polizia. Ne è seguito un nuovo scontro a fuoco durante il quale Mastropietro è rimasto ucciso. Giannattasio è stato infine arrestato e si trova ora sotto interrogatorio.