Proteste anti-ICE negli Stati Uniti: oltre 30 arresti a Spokane, mobilitati Marines e Guardia Nazionale
Le proteste contro le operazioni dell'ICE negli Stati Uniti si moltiplicano, coinvolgendo decine di città e portando a scontri e arresti. A Spokane, oltre 30 persone sono state arrestate, mentre Marines e Guardia Nazionale sono stati mobilitati per mantenere l’ordine. Da Los Angeles a New York, il movimento di opposizione si fa sempre più forte, spinto dal timore di una politica migratoria sempre più dura e divisiva. La contestazione si sta trasformando in un fenomeno nazionale che non può essere ignorato.

Le proteste contro le retate anti-migranti volute dall’amministrazione Trump si stanno estendendo in tutto il Paese, con manifestazioni che coinvolgono decine di città tra cui New York, Seattle, Chicago, Austin, Las Vegas e Washington. Le prime mobilitazioni sono partite da Los Angeles, per poi infiammare le strade con cortei spontanei e organizzati contro le operazioni dell’ICE, l'agenzia federale per il controllo dell'immigrazione.
A Spokane, nello Stato di Washington, la situazione è degenerata al punto da spingere il sindaco a dichiarare lo stato di emergenza e a imporre un coprifuoco. Durante le manifestazioni, i dimostranti hanno bloccato diverse arterie cittadine in segno di protesta. La polizia ha arrestato oltre 30 persone, come confermato dal capo della polizia, Kevin Hall, precisando che si è trattato prevalentemente di reati minori. "Non sono stati utilizzati gas lacrimogeni né proiettili di gomma", ha dichiarato Hall. "Il fumo visibile era inerte, non tossico né esplosivo".
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A Seattle, centinaia di manifestanti hanno marciato gridando slogan contro l’ICE e mostrando cartelli contro le retate. Un video diffuso tramite l’app Citizen mostra un incendio e colonne di fumo nei pressi del Federal Office Building. Durante la protesta sono stati lanciati fuochi d'artificio, provocando momenti di panico tra la folla.
Il sindaco di Seattle, Bruce Harrell, ha invitato i cittadini a manifestare pacificamente, condannando le risposte aggressive dell’amministrazione Trump agli eventi di Los Angeles. Harrell ha ribadito che la città non collaborerà con i controlli federali sull'immigrazione, come riportato dal quotidiano KING.
Intanto, il Comando Settentrionale degli Stati Uniti ha annunciato che circa 700 Marines sono stati mobilitati nell’area di Los Angeles, pur non essendo ancora presenti nelle strade. Fanno parte della Task Force 51, incaricata di gestire l'evoluzione delle proteste. I militari hanno completato l'addestramento sulle regole d’ingaggio e saranno pronti al dispiegamento entro 48 ore.
Parallelamente, circa 2.000 soldati della Guardia Nazionale sono già in servizio attivo per assistere gli agenti dell’ICE. Altri 2.000 effettivi saranno disponibili entro il pomeriggio di giovedì, secondo quanto dichiarato dal Maggior Generale Scott M. Sherman, a capo della task force. L’impiego di un intero battaglione dei Marines segna un’escalation significativa nell’uso delle forze armate da parte dell’amministrazione Trump contro le proteste in corso.