Ucraina - Pioggia di droni russi: escalation senza precedenti su Kiev e Kharkiv
Ucraina, sotto una pioggia di droni russi, si trova al centro di un escalation senza precedenti. Gli attacchi su Kiev e Kharkiv segnano una svolta drammatica nel conflitto, portando il paese verso una nuova normalità di violenza e incertezza. Nella notte tra lunedì e martedì, le forze russe hanno lanciato un'ondata di raid che rischia di ridefinire i confini della guerra e il futuro della regione.

La guerra in Ucraina sta entrando in una nuova fase, caratterizzata da un incremento senza precedenti degli attacchi con droni da parte della Russia. I recenti raid su larga scala hanno colpito non solo le aree vicino al fronte, ma anche città come Kharkiv e Kiev, delineando quella che i media internazionali definiscono una pericolosa "nuova normalità".
Nella notte tra lunedì e martedì, le forze russe hanno lanciato un attacco massiccio contro la capitale ucraina, con droni che sorvolavano incessantemente l’area per ore, provenendo da ogni direzione. Solo poche ore prima, Kharkiv era stata nuovamente colpita. Le autorità parlano di raid "massicci", ma i numeri raccontano una realtà ancora più allarmante.
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Secondo lo Stato maggiore ucraino, nei tre mesi precedenti ad agosto 2023, la Russia aveva impiegato circa 1.100 droni. Da allora la frequenza è aumentata drasticamente: 818 a agosto, 1.410 a settembre, oltre 2.000 a ottobre. A maggio 2025, per la prima volta, il numero ha superato i 4.000 dispositivi in un solo mese, e giugno sembra destinato a stabilire un nuovo record. I dati dell’aeronautica ucraina parlano di una media di 256 attacchi al giorno, in gran parte costituiti da droni, tra cui i modelli Shahed e Geran.
I droni Shahed, di fabbricazione iraniana, sono stati introdotti da Mosca alla fine del 2022. Già dall’estate seguente, la Russia ha iniziato a produrre una propria versione – i Geran – in una zona economica speciale a Yelabuga, nel Tatarstan. Secondo il portavoce dei servizi di sicurezza ucraini (SBU), Artem Dehtiarenko, nella struttura sarebbero già stati realizzati 25.000 droni, con ulteriori 20.000 assemblati da componenti iraniane precedentemente importate.
Durante il bombardamento di lunedì notte, sono stati identificati 315 droni, di cui almeno 250 classificati come droni d’attacco. Il portavoce dell’aeronautica ucraina, Yurii Ihnat, ha dichiarato che la maggior parte di questi era diretta verso Kiev, provocando nuove notti di terrore tra la popolazione civile.
Oltre alla frequenza, preoccupa anche l’evoluzione tecnologica degli attacchi. Secondo Dehtiarenko, gli ingegneri russi stanno lavorando per rendere i droni Geran più letali e meno vulnerabili alle difese aeree ucraine, con l’obiettivo di aumentare la distruttività e colpire obiettivi civili. Lunedì notte, tra gli edifici danneggiati ci sono stati anche palazzi residenziali e uffici.
Particolarmente grave il danneggiamento della cattedrale di Santa Sofia a Kiev, patrimonio mondiale dell’UNESCO. È la prima volta dall’inizio del conflitto che il celebre monumento religioso, noto per i suoi mosaici e affreschi dell’XI secolo, subisce un attacco diretto.