Harvey Weinstein condannato per aggressione sessuale a New York: ancora in sospeso il verdetto per stupro
Harvey Weinstein, volto simbolo del movimento MeToo, ha ricevuto una condanna per aggressione sessuale a New York, segnando un importante passo nella lotta contro le molestie nel mondo dello spettacolo. La giuria ha riconosciuto la sua colpevolezza per l’episodio del 2006 che coinvolse Miriam Haley, anche se il verdetto sullo stupro resta ancora in sospeso. Una sentenza che potrebbe cambiare il corso della giustizia e della cultura aziendale.

Harvey Weinstein, ex produttore cinematografico e figura centrale del movimento MeToo, è stato condannato per aggressione sessuale in un nuovo processo tenutosi a New York. La giuria, composta da sette donne e cinque uomini, ha riconosciuto Weinstein colpevole dell'aggressione avvenuta nel 2006 ai danni dell'assistente di produzione Miriam Haley.
L'ex produttore è stato invece assolto da un'altra accusa di aggressione sessuale risalente allo stesso anno e relativa alla modella polacca Kaja Sokola, che all'epoca aveva 19 anni. Per quanto riguarda l'accusa di stupro mossa dall’aspirante attrice Jessica Mann, la giuria non ha ancora raggiunto un verdetto definitivo: le deliberazioni proseguiranno nelle prossime ore.
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Le tre donne che hanno testimoniato contro Weinstein hanno raccontato di averlo conosciuto in giovane età, mentre cercavano opportunità nel mondo dello spettacolo. Secondo le loro dichiarazioni, l'ex magnate hollywoodiano le avrebbe invitate a incontri privati in hotel o residenze, durante i quali le avrebbe costrette a rapporti sessuali. La difesa di Weinstein ha sempre sostenuto che si trattasse di relazioni consensuali.
La nuova condanna si aggiunge ai 16 anni di carcere che Weinstein sta già scontando per reati sessuali commessi a Los Angeles. Nel frattempo, lo scorso aprile, una corte d’appello di New York ha annullato una precedente condanna del 2020, stabilendo che l’imputato non aveva ricevuto un processo equo, poiché erano state ammesse testimonianze non direttamente collegate alle accuse formali.
Nel settembre successivo, Weinstein è stato nuovamente incriminato per violenza sessuale nello Stato di New York, portando all’apertura del processo in corso. Il caso resta simbolico per l’impatto che ha avuto sulla percezione pubblica delle dinamiche di potere nell’industria cinematografica e per il ruolo che ha giocato nell’avvio del movimento MeToo.