Garlasco sotto i riflettori: drone e laser scanner nel villino dei Poggi per la nuova perizia

Garlasco torna protagonista delle indagini: dopo vent’anni dalla tragica scomparsa di Chiara Poggi, la villetta di via Pascoli si riaccende sotto i riflettori. Tecnici del Ris e del Nucleo investigativo di Milano hanno condotto un rilievo dettagliato con drone e laser scanner, focalizzandosi sul piano terra. Un’operazione meticolosa che potrebbe cambiare le sorti di una vicenda ancora avvolta nel mistero. La scena si prepara a rivelare nuovi spunti di riflessione.

garlasco sotto

Vent’anni dopo la tragica morte di Chiara Poggi, la villetta di via Pascoli a Garlasco torna al centro della scena investigativa: i tecnici del Ris e del Nucleo investigativo di Milano, su ordine della Procura di Pavia, hanno effettuato un rilievo meticoloso con drone e laser scanner.

L’ispezione, durata quasi sette ore, si è concentrata sul piano terra: ingresso, bagno, cucina e, soprattutto, la scala dove la giovane fu colpita alle spalle, trascinata fino alla porta delle scale e lasciata sui gradini.

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Con il laser scanner gli esperti hanno misurato centimetro per centimetro il pavimento dell’ingresso. In bagno, dove l’assassino avrebbe tentato di pulirsi le mani; in cucina, luogo in cui potrebbe aver cercato una busta per disfarsi di asciugamani sporchi di sangue e dell’arma, mai rinvenuta.

Alla consulenza lavora anche il biologo forense Andrea Berti, già noto per aver risolto la vicenda dell’Olgiata. I rilievi fotografici e volumetrici, supportati dal sorvolo del drone, serviranno a costruire una mappa tridimensionale che riporterà le macchie di sangue, le suole insanguinate e le impronte digitali raccolte all’interno dell’abitazione.

I genitori di Chiara, Rita e Giuseppe Poggi, presenti durante l’ispezione, hanno varcato nuovamente la soglia della casa — dissequestrata il 16 aprile 2008 e restituita alla famiglia l’ultimo giorno di quel mese — in cui la camera di Chiara è rimasta intatta da allora.

La Procura punta ora alla triangolazione tra tracce e schizzi per ricostruire le traiettorie dei colpi e accertare la possibile partecipazione di due persone. Andrea Sempio risulta indagato per concorso: sulla base del secondo profilo di Dna maschile ritrovato sotto le unghie della vittima, gli inquirenti non escludono la presenza di un complice.

L’attenzione si è focalizzata anche sulle scale: sulla parete del secondo gradino sarebbe rimasta l’impronta palmare destra attribuita a Sempio. Secondo gli investigatori, la mano sinistra solleva il corpo — stimato in 50 kg — e la destra si appoggia al muro per bilanciarsi.

Questo scenario solleva due punti cruciali: come ha potuto Sempio sollevare e spostare il corpo con una sola mano, lasciando un’impronta asciutta (numero 33, senza sangue) certificata dal Ris sin dal 2007? E perché non ci sono tracce di sangue sui gradini, se il corpo è stato calato lungo la scala?

La consulenza della Procura dovrà rivedere anche perizie precedenti: dal giudice Vitelli, che fece simulare una camminata senza scendere le scale, alla perizia d’appello bis della Corte di Milano, secondo cui è “inverosimile” che Stasi — condannato definitivamente dalla Cassazione a 16 anni nel 2015 — abbia mantenuto le suole pulite dopo aver calpestato più gradini. La probabilità, scrivono i periti, che le suole restino pulite se si scende di un solo gradino è dello 0,00038 %, scendendo al secondo riduce la probabilità allo 0,00002 %.

Sul primo gradino — davanti alla porta a soffietto chiusa alle spalle dell’assassino — è stata rilevata un’impronta a pallini (numero 42 marca Frau), più compatibile con la scarpa di Stasi (numero 42) che con quella di Sempio (numero 44). Un dettaglio per ora mai approfondito dalla Procura di Pavia, che ora dovrà valutarlo nell’ambito della nuova indagine, insieme al Dna sulle unghie, all’impronta palmare e ai dubbi sull’alibi di Sempio.

L’avvocato difensore di Sempio, Angela Taccia, ha commentato: “È un accertamento che per noi non cambia niente. Noi abbiamo saputo di questa cosa nel weekend… ci sono tante stranezze e sono venuta a controllare.” Ha aggiunto infine: “I Poggi sono tranquilli, ma sono stanchi.