Enrico Montesano compie 80 anni: Con Verdone? Un peccato non aver più lavorato insieme
Enrico Montesano celebra oggi i suoi 80 anni, un traguardo di vita e carriera straordinario. Con ironia e passione, l’attore romano ripercorre decenni di successi, ricordi e qualche rimpianto, come il mancato lavoro con Verdone. “Preferisco dire che è la quarta volta che ne compio venti”, scherza. A gennaio tornerà in scena con il spettacolo “Ottanta tanta voglia di stare con voi”, prodotto denso di emozioni e ricordi, pronto a conquistare il pubblico ancora una volta.

“Preferisco dire che è la quarta volta che ne compio venti”. Con questa battuta Enrico Montesano festeggia oggi i suoi 80 anni. Nato a Roma il 7 giugno 1945, l’attore si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo una carriera ricca di successi, aneddoti e qualche rimpianto.
A gennaio tornerà in scena con lo spettacolo “Ottanta tanta voglia di stare con voi”, prodotto da Clodio Management. Un viaggio teatrale tra canzoni, monologhi e imitazioni, che include episodi personali: “Per dire, io ho rimandato la prima notte di nozze perché c’era lo sbarco sulla Luna da vedere in tv. La prima notte di nozze l’ho consumata alla seconda”.
Parlando del tempo che passa, Montesano rivela: “Il più grande insegnamento che ho ricevuto è che con l’età ho imparato che è meglio mordersi la lingua”. Guardando al passato, ammette due scelte che oggi non rifarebbe: “Il primo errore è stato entrare in politica. Ho avuto solo danni. Per fortuna ho smesso in tempo per tornare a fare l’attore. L’altro è stato partecipare a una trasmissione dove vince anche chi balla seduto”, riferendosi alla sua esperienza a Ballando con le stelle, da cui fu squalificato per aver indossato durante le prove una maglietta con le insegne della Xª MAS.
“Ma ne ho pure una di Che Guevara, una di Mao. Sono bellissime. Conservo anche la canottiera sudata di Filippide e un paio di braghe cartaginesi”, scherza l’attore, minimizzando la vicenda. Sul fronte politico, Montesano è stato nel PSI, poi nel PD, ha sostenuto la candidatura di Alemanno a sindaco di Roma e infine si è avvicinato al Movimento 5 Stelle. “Sì, ho fatto un po’ di pasticci. Oggi ho smesso di fare casini. Ho preso le distanze dalla politica: vivo il disincanto e una certa delusione”.
Tra i colleghi, ricorda con affetto e rispetto Gigi Proietti, con cui c’era “una sana competizione e grandissima stima reciproca”. Parla anche di Carlo Verdone: “Peccato che non abbia più voluto lavorare con me”. E su Paolo Villaggio: “Era brusco, però mi faceva anche tenerezza. Diceva che gli attori tra loro non si chiamano. E aveva ragione”.