Giovanni Brusca, libero il boss pentito della strage di Capaci dopo 25 anni

Giovanni Brusca, il noto ex boss mafioso responsabile della strage di Capaci, è tornato ufficialmente libero dopo 25 anni di detenzione e misure di sorveglianza. Conclusa la sua lunga battaglia giudiziaria, ora si apre un nuovo capitolo per lui e per la memoria di quella drammatica tragedia. La sua riabilitazione solleva importanti questioni sul percorso di redenzione e sulla lotta contro la criminalità organizzata. La società si interroga: può il passato essere davvero lasciato alle spalle?

giovanni brusca

Giovanni Brusca, l’ex boss mafioso che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando dell’esplosivo nella strage di Capaci, è tornato completamente libero. Dal 1° giugno, ha concluso la misura di libertà vigilata e ha terminato ogni pendenza con la giustizia italiana.

Secondo quanto emerge da fonti giudiziarie, Brusca ha concluso il suo percorso penale il 31 maggio, dopo aver scontato una lunga detenzione iniziata nel 1996. L’ex capomafia di San Giuseppe Jato ha trascorso 25 anni in carcere e successivamente un periodo sotto sorveglianza, come previsto dagli accordi presi con lo Stato in seguito alla sua collaborazione.

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Dopo l’arresto, Brusca scelse di diventare un collaboratore di giustizia, fornendo dichiarazioni su decine di omicidi e sulle dinamiche interne di Cosa Nostra. Il suo pentimento ha permesso di ricostruire parte della strategia stragista dei primi anni ’90 e ha avuto un impatto determinante in molte inchieste antimafia.

Nonostante le polemiche e le tensioni che hanno accompagnato la sua scarcerazione e la successiva libertà vigilata, Brusca ha seguito il percorso previsto dalla legge per i pentiti. Oggi è formalmente un uomo libero, senza più obblighi verso l’autorità giudiziaria.