Ucraina-Russia: Mosca chiede ritiro da quattro regioni per cessate il fuoco

Il memorandum della Russia, consegnato a Istanbul, segna un passo cruciale nei negoziati con l'Ucraina. Per raggiungere un cessate il fuoco completo, Mosca richiede il ritiro delle truppe ucraine da quattro regioni occupate. Scopri le implicazioni di queste condizioni e cosa potrebbe significare per il futuro del conflitto.

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Durante il secondo round di negoziati di pace tenutosi a Istanbul il 2 giugno 2025, la Russia ha presentato un memorandum contenente richieste stringenti per un cessate il fuoco completo. Tra le principali condizioni imposte da Mosca figurano il ritiro totale delle forze ucraine dalle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, la cessazione della mobilitazione militare e la fine delle forniture di armi occidentali a Kiev. Inoltre, la Russia esige che l'Ucraina adotti uno status di neutralità, rinunciando all'adesione a qualsiasi alleanza militare e vietando la presenza di truppe straniere sul proprio territorio.

Il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha proposto un cessate il fuoco parziale di due o tre giorni in alcune zone del fronte, finalizzato al recupero dei corpi dei soldati caduti. Tuttavia, l'Ucraina ha respinto questa proposta, ritenendola insufficiente e non rispondente alle esigenze di una tregua duratura.

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Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha guidato la delegazione di Kiev e ha sottolineato la necessità di un cessate il fuoco incondizionato di almeno 30 giorni come passo fondamentale verso la pace. Umerov ha anche annunciato che le due parti hanno concordato uno scambio di prigionieri, inclusi tutti i feriti gravi e i soldati di età compresa tra i 18 e i 25 anni, oltre alla restituzione reciproca di 6.000 corpi di soldati caduti.

Durante i colloqui, l'Ucraina ha consegnato alla Russia un elenco di 339 bambini ucraini presumibilmente deportati. Mosca ha accettato di discutere la restituzione di soli 10 di questi minori, una risposta giudicata insoddisfacente da Kiev.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso la disponibilità a incontrare direttamente il presidente russo Vladimir Putin e il presidente statunitense Donald Trump in un vertice proposto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che si è offerto di ospitare l'incontro a Istanbul o Ankara. Zelensky ha ribadito che questioni cruciali possono essere risolte solo attraverso un confronto diretto tra i leader.

Nonostante gli sforzi diplomatici, le posizioni delle due parti rimangono distanti. La Russia insiste su condizioni che l'Ucraina considera inaccettabili, mentre Kiev continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e il rispetto della propria integrità territoriale. Le trattative proseguiranno con un nuovo incontro previsto tra il 20 e il 30 giugno, nella speranza di avvicinarsi a una soluzione pacifica del conflitto.