Minacce social contro le figlie di Meloni e Piantedosi: bufera politica sul clima d'odio online

Il clima d'odio online si intensifica, colpendo le famiglie di Giorgia Meloni e del ministro Matteo Piantedosi. Minacce inquietanti e insulti sui social scatenano l'indignazione della politica, sollevando interrogativi su sicurezza e responsabilità. Scopri come queste tensioni online stanno influenzando il dibattito pubblico e la vita privata dei protagonisti.

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Nuove minacce sui social hanno colpito le famiglie di Giorgia Meloni e del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, scatenando una dura reazione da parte del mondo politico. Dopo l’augurio di “fare la fine della ragazza di Afragola” rivolto alla figlia della premier, un altro utente ha attaccato le figlie di Piantedosi, commentando un suo post con parole gravissime: “Confermo l’augurio anche ai tuoi”, aggiungendo i nomi delle ragazze.

La presidente del Consiglio ha reagito con fermezza: “Questo non è scontro politico. È un odio ideologico oscuro, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Contro questo clima violento, la politica dovrebbe unirsi. Esistono confini che non devono mai essere superati”.

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Su X, Fratelli d’Italia ha rilanciato l’immagine di un post Instagram in cui un utente, descritto come dipendente del Miur, augura “la sorte della ragazza di Afragola” alla figlia della premier. Il partito ha definito il messaggio un “orrore” e ha chiesto una riflessione sul crescente odio rivolto al governo.

Arianna Meloni ha scritto: “Quanto dobbiamo ancora sopportare? Tutto lo sdegno possibile contro questa ignobile barbarie. A mia sorella Giorgia e a mia nipote il mio più affettuoso abbraccio”.

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha espresso piena solidarietà: “Le minacce rivolte agli affetti più cari della presidente Meloni sono inaccettabili. Stiamo effettuando tutte le verifiche per identificare l’autore. Nessuna tolleranza verso la violenza”.

Il vicepremier Antonio Tajani, a margine di un evento, ha commentato: “Prendersela con una bambina è da vigliacchi. Sono inorridito, lo dico da padre e da nonno. Mi auguro che nessuno osi mai più scrivere simili oscenità”.

Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, ha definito le minacce “aberranti, vergognose, schifose”, esprimendo vicinanza alla premier e a sua figlia Ginevra.

Anche Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, ha condannato duramente l’accaduto: “È sconvolgente un livello di odio così disumano, sfrontato, che si riversa su una bambina. Gli autori di questi post sono forse gli stessi che vogliono insegnare il rispetto ai nostri figli?”.

Alessandro Giuli, ministro della Cultura, ha parlato di “atto di barbarie” e ha chiesto vigilanza istituzionale: “Ogni silenzio è complicità. Solidarietà alla presidente e alla sua famiglia”.

Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha dichiarato: “Augurare alla figlia della premier la sorte di un’altra vittima è un gesto vile e vergognoso. Questo odio ideologico strumentalizza la violenza come comunicazione. La condanna deve essere netta”.

Simona Malpezzi, senatrice del Pd, ha aggiunto: “Incredibile dove possa arrivare l’odio politico. Attaccare una bambina per colpire la madre è inaccettabile. La mia vicinanza a Giorgia Meloni”.