Paola Turani parla del secondo figlio: Ma chi me lo fa fare? e si accende il dibattito sui social

Paola Turani ha risposto con schiettezza alla domanda sulla possibilità di avere un secondo figlio: “Ma chi me lo fa fare?”. L'influencer, già mamma del piccolo Enea nato nel 2021, ha condiviso i suoi dubbi e le sue paure nelle storie di Instagram, spiegando di non sentirsi pronta ad affrontare una nuova gravidanza.
“Abbiamo trovato il nostro equilibrio in tre”
La 37enne è sposata con Riccardo Serpellini e, insieme, hanno riflettuto più volte sull’idea di allargare la famiglia. “Io e Ricky abbiamo pensato a un secondo figlio, ma poi ci siamo detti: ‘Chi ce lo fa fare?’”. Una domanda che racchiude la fatica, le responsabilità e l’impegno quotidiano che comporta crescere un bambino.
Durante una recente vacanza a Santo Domingo, la coppia ha osservato altre famiglie numerose: “Vedevamo genitori con quattro figli già stanchi alle otto del mattino. Noi con uno solo siamo esausti”, ha raccontato Turani con sincerità, sottolineando quanto la genitorialità sia impegnativa.
L’influencer non ha nascosto il senso di colpa che prova per non desiderare un secondo figlio: “Mi sento in colpa per me, per Enea. Ma non abbiamo la voglia. Non è obbligatorio avere un altro figlio. Abbiamo trovato il nostro equilibrio in tre”.
Nonostante la prima gravidanza sia stata vissuta serenamente, Turani ha ammesso di provare ansia al solo pensiero di un nuovo pancione: “Quando ne vedo uno, vado nel panico. Sono spaventata”.
La reazione del pubblico: tra sostegno e critiche
Le sue parole hanno scatenato reazioni contrastanti. Molte mamme si sono riconosciute nei suoi pensieri e le hanno scritto per ringraziarla della sincerità. Altre, invece, l’hanno criticata duramente: “Siete egoisti e non avete voglia, punto”, ha scritto un utente.
Turani ha espresso il desiderio che altre donne non si sentano sole in queste riflessioni: “Spero di non essere l’unica con queste paranoie”. Le sue dichiarazioni hanno aperto un confronto reale su un tema ancora spesso considerato tabù.
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