Gloria Peritore: dal titolo europeo al futuro della boxe femminile

Gloria Peritore ha vinto la sua scommessa: passare dalla kickboxing alla boxe e diventare campionessa europea dei pesi gallo in meno di un anno. Dopo aver abbandonato il suo ruolo da protagonista nella kickboxing, nel 2023 ha intrapreso una nuova sfida, culminata poche settimane fa con la conquista del titolo EBU in un match combattuto contro la spagnola Natalia Francesca, a Carbonia, durante un evento firmato Opi 82.
Una vittoria storica: sacrificio, fratture e testa fredda
“In sette mesi ho disputato due match titolati, EBU Silver e Europeo, cose che all’inizio sembravano lontanissime. Ho scritto la mia storia”, ha raccontato all’Adnkronos. Il match con Francesca è stato uno dei più duri della sua carriera: al sesto round ha subito una frattura scomposta alla mano destra, ma ha resistito fino alla fine. “Ogni volta che tornavo all’angolo, ero preoccupata. Ma mi sono detta: ‘Non mollerò per nessun motivo al mondo’.”
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Nonostante l’infortunio e un’avversaria esperta, Peritore ha vinto in modo netto e unanime. “È stata una guerra fino all’ultimo secondo. I giudici sono stati un po’ stretti nei punteggi, ma la vittoria non è mai stata in dubbio.”
Ora il riposo, ma senza smettere di guardare avanti
Dopo l’operazione alla mano, Gloria è costretta a fermarsi. “Non ho mai subito interventi prima. Niente festeggiamenti, ora sto nella mia bolla. Mi godo la famiglia, stacco un po’. La salute mentale vale più di tutto.”
Per raggiungere questo traguardo, ha dato tutto: si è allenata anche negli Stati Uniti con atlete del calibro di Miyo Yoshida e Stephanie Silva, completando 110 round in due mesi. Un record personale che testimonia il suo impegno totale.
La sfida della boxe femminile in Italia
“Il problema è prima di tutto economico. Le donne nella boxe monetizzano meno, e questo rende difficile vivere di sport. In più, la boxe è ancora considerata uno sport ‘da uomini’. Ma nel mondo qualcosa si muove: ci sono eventi dedicati solo alle donne, e io sono ottimista.”
Lo sport come strumento sociale: The Shadow Project
Oltre ai titoli, Gloria porta avanti progetti sociali. Dal 2020 ha fondato The Shadow Project, un’associazione che usa gli sport da combattimento come mezzo educativo per persone che hanno vissuto traumi. “Non è difesa personale, ma un primo aiuto. Serve a distinguere la violenza dall’agonismo, a costruire rispetto e consapevolezza.”
Con il suo compagno e coach Manuele Raini, lavora a nuove iniziative, tra cui una campagna per ‘Fight the Violence’, con la collaborazione di Alteya Onlus. L’obiettivo è promuovere i valori dei combat sport e dare spazio a chi lotta contro la violenza, dentro e fuori dal ring.
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