Gaza, 44 morti nei raid israeliani: Netanyahu promette offensiva totale contro Hamas

La notte sulla Striscia di Gaza è stata segnata da nuovi raid israeliani che hanno causato almeno 44 vittime, in gran parte donne e bambini, secondo quanto riferito da Mahmoud Bassal, portavoce della Difesa civile palestinese. I soccorritori parlano di decine di feriti a causa degli attacchi condotti in diverse aree dell’enclave. Solo martedì, i raid avevano provocato la morte di altre 91 persone, mentre l'offensiva militare di Israele continua a intensificarsi.
Netanyahu: "Avanti fino alla vittoria totale"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele andrà "avanti fino alla vittoria totale" su Hamas e che l’offensiva non terminerà finché gli ostaggi non saranno liberati, i leader del gruppo non saranno esiliati e Gaza non sarà smilitarizzata. Ha inoltre invitato i leader europei a sostenere Israele seguendo l’esempio di Donald Trump, accusando Regno Unito, Francia e Canada di voler "ricompensare Hamas".
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In una nota congiunta, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e quello canadese Mark Carney hanno condannato l'operazione militare, definendola atroce e sproporzionata. Hanno avvertito che, in assenza di un immediato cessate il fuoco e della revoca delle restrizioni sugli aiuti umanitari, verranno adottate misure concrete contro Israele.
Netanyahu ha ribattuto accusando i tre Paesi di voler premiare gli autori dell’attacco del 7 ottobre e ha definito l’operazione israeliana una “guerra di civiltà contro la barbarie”, dichiarando che Israele continuerà a difendersi “con mezzi giusti” fino alla vittoria.
Pressioni internazionali e crisi umanitaria
La sofferenza umana nella Striscia è stata definita "intollerabile" dai tre leader, che hanno giudicato "del tutto inadeguata" l’apertura di Israele al passaggio di aiuti. Condannano anche le minacce di sfollamento forzato e il linguaggio di alcuni esponenti del governo israeliano, ritenendo che il blocco degli aiuti potrebbe violare il diritto umanitario internazionale. Pur riconoscendo il diritto di Israele a difendersi, hanno chiesto a Hamas il rilascio immediato degli ostaggi.
Ventidue Paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Canada, Giappone e Australia, hanno sollecitato Israele a riprendere immediatamente la consegna degli aiuti umanitari, da affidare alle Nazioni Unite e alle ong. In una dichiarazione diffusa dal ministero degli Esteri tedesco, hanno evidenziato che la popolazione di Gaza "affronta la fame" e necessita urgentemente di assistenza.
Poco prima della diffusione della nota, per la prima volta dal 2 marzo, cinque camion delle Nazioni Unite sono riusciti a entrare nella Striscia attraverso il valico di Kerem Shalom con aiuti umanitari e alimenti per bambini.