Trump propone tregua di 30 giorni tra Russia e Ucraina: Pronto a mediare per una pace duratura

Donald Trump lancia un appello diretto a Vladimir Putin proponendo una tregua incondizionata di 30 giorni tra Russia e Ucraina. Il messaggio arriva alla vigilia della Giornata della Vittoria in Russia, con il presidente americano che si dice pronto a mediare per un accordo di pace duraturo. In un post su Truth Social, Trump afferma che “gli Stati Uniti chiedono un cessate il fuoco immediato”, dichiarando di aver discusso della proposta in un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Mosca e Kiev si accusano a vicenda per le violazioni della tregua proclamata da Putin dall’8 all’11 maggio, in coincidenza con la parata militare a Mosca, alla quale parteciperanno anche leader stranieri come Xi Jinping. Trump sottolinea che “se la tregua non sarà rispettata, gli Stati Uniti e i partner imporranno nuove sanzioni”. Il tycoon ha ribadito la necessità di fermare la guerra: “Migliaia di giovani muoiono ogni settimana. Tutti dovrebbero volerla finita. Gli USA lo vogliono. Io lo voglio”.
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Nel suo messaggio, Trump promette l’impegno personale per negoziare una pace “rapida e duratura” con l’aiuto dell’Europa. Il leader americano si dice disponibile a intervenire “in qualsiasi momento” come mediatore finale. L’iniziativa si inserisce in un nuovo clima di cooperazione con Kiev, dopo la firma dell’intesa tra Stati Uniti e Ucraina sulle terre rare, parte di una strategia economica per compensare i 350 miliardi di dollari già spesi nel sostegno al paese invaso.
Zelensky conferma l’intesa diplomatica con Washington: “Abbiamo parlato di azioni congiunte, del sostegno USA e della pressione sulla Russia. L’Ucraina è pronta a un cessate il fuoco immediato, senza attacchi di droni o missili. Serve una tregua reale e duratura”. Il presidente ucraino aggiunge che “30 giorni di pace potrebbero diventare anni. L’America può fare la differenza, come ottant’anni fa”.
Dal fronte USA, anche il vicepresidente JD Vance rafforza la linea dura verso il Cremlino: “La Russia chiede troppo. Non tollereremo negoziati in malafede. Se accade, ce ne andiamo”. Vance critica le richieste territoriali di Mosca, definite inaccettabili anche perché riferite a zone non conquistate. “Non possiamo costringerli a bere, ma possiamo portarli al pozzo”, sintetizza Vance, ribadendo il ruolo centrale degli Stati Uniti nel guidare i negoziati.