Signalgate, nuove rivelazioni: Hegseth usava chat non sicure con vertici del Pentagono

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Si allarga lo scandalo Signalgate che coinvolge il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth. Secondo il Wall Street Journal, l’ex volto di Fox News avrebbe utilizzato l’app criptata Signal per gestire almeno una decina di conversazioni con alti funzionari del Pentagono, oltre alle chat già note con i membri del team di sicurezza di Donald Trump e familiari. L'app non è ritenuta sicura come quelle ufficiali del governo. Hegseth l’avrebbe usata per trattare temi legati a interviste con i media, viaggi internazionali, impegni personali e altre informazioni sensibili, ma non classificate.

Fonti vicine alla gestione del Pentagono rivelano che in almeno un’occasione Hegseth avrebbe ordinato tramite Signal ai suoi collaboratori di comunicare a governi stranieri l’esecuzione di operazioni militari in corso, violando protocolli di riservatezza. La maggior parte di queste chat sarebbe stata creata dallo stesso Hegseth, che inviava messaggi da una linea non criptata e dal suo telefono personale.

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Alcuni contenuti sono stati pubblicati dal suo assistente militare, il colonnello dei Marine Ricky Buria, che aveva accesso al dispositivo. A marzo, proprio Buria avrebbe divulgato anticipazioni sull’attacco statunitense in Yemen in una delle chat condivise con la moglie, il fratello e l’avvocato personale di Hegseth.

Lo scandalo era scoppiato a fine marzo, quando il direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg, aveva svelato l’esistenza di una chat governativa in cui era stato inserito per errore da Mike Waltz, rimosso la scorsa settimana dal ruolo di consigliere per la Sicurezza Nazionale.