Raid con droni su Mosca: aeroporti chiusi e accuse da Kursk a Kiev, 3 morti

Un massiccio attacco con droni lanciato dall'Ucraina ha colpito Mosca durante la notte, causando la temporanea chiusura dei quattro principali aeroporti della capitale russa – Sheremetyevo, Domodedovo, Vnukovo e Zhukovsky. Il sindaco Sergei Sobyanin ha riferito che la difesa aerea russa ha intercettato e distrutto almeno 19 droni provenienti da diverse direzioni prima che raggiungessero il centro urbano. Alcuni frammenti sono precipitati su importanti arterie stradali, ma senza provocare vittime.
Anche le regioni russe di Penza e Voronezh hanno segnalato incursioni notturne con droni. Secondo i media statali, 105 velivoli senza pilota ucraini sarebbero stati abbattuti in tutto il Paese. Intanto, nel Kursk, il governatore Alexander Khinshtein ha accusato Kiev di attacchi che avrebbero causato almeno tre morti e sette feriti, colpendo anche civili nel distretto di Glushkovsky, vicino al confine ucraino.
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In parallelo, Kharkiv è stata bersaglio di un raid russo che ha incendiato un edificio residenziale, come riferito dal sindaco Ihor Terekhov, senza notizie di vittime. Nessun commento ufficiale è giunto da Kiev sugli attacchi, che rappresentano il secondo episodio in due giorni.
Sul fronte della sicurezza europea, la Lituania ha annunciato un investimento di 1,1 miliardi di euro entro il 2034 per rafforzare il confine orientale con Russia e Bielorussia. Il piano prevede l’installazione di mine anticarro per rallentare eventuali invasioni, con 800 milioni destinati a questo scopo. Priorità assoluta viene data alla difesa del corridoio di Suwalki, considerato cruciale per il fianco orientale della NATO. Vilnius ha anche pianificato di incrementare la spesa militare fino al 6% del PIL dal 2026.