Raid russi su Kharkiv e Dnipro, 600 soldati nordcoreani uccisi in Ucraina

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La Russia ha lanciato un attacco aereo su Kharkiv in 16 ondate, secondo fonti ucraine, causando 45 feriti e gravi danni a infrastrutture civili, compresi ambulatori. Lo ha riferito il sindaco Ihor Terekhov. Bombardamenti russi hanno colpito anche Dnipro, dove una persona ha perso la vita, secondo quanto comunicato dal governatore di Dnipropetrovsk. Intanto, secondo Seul, circa 600 soldati nordcoreani sono morti finora combattendo per la Russia in Ucraina. Il deputato sudcoreano Lee Seong-kweun, dopo un briefing con l’intelligence, ha dichiarato che Pyongyang ha inviato finora 18.000 militari, di cui 2.000 feriti rimpatriati tra gennaio e marzo. Le salme sono state cremate in Russia, le ceneri riportate in patria. Il controllo russo della regione di Kurk è stato formalizzato il 18 marzo con il sostegno delle truppe nordcoreane. La loro permanenza ha causato anche episodi di cattiva condotta, come furti e abuso di alcol, e agli stessi soldati sarebbe stato ordinato di suicidarsi piuttosto che farsi catturare.

Il Cremlino ha respinto la proposta dell’Ucraina di prolungare a 30 giorni il cessate il fuoco unilaterale annunciato da Vladimir Putin per l’8-11 maggio, in coincidenza con le celebrazioni della Vittoria del 9 maggio. Secondo Dmitry Peskov, servono chiarimenti su diverse questioni prima di valutare un’estensione, sottolineando che Kiev non deve sfruttare la tregua per riarmarsi. Zelensky ha ribadito la necessità di una tregua completa e senza condizioni.

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Intanto gli Stati Uniti hanno dichiarato, tramite il segretario di Stato Marco Rubio, che abbandoneranno il ruolo di mediatori se non arriveranno proposte concrete da Mosca e Kiev. La portavoce Tammy Bruce ha spiegato che la posizione definitiva sarà stabilita da Donald Trump, che in un’intervista ha affermato che Putin vuole la pace, ma ha bocciato la proposta russa di un cessate il fuoco di soli tre giorni, chiedendo invece una tregua duratura.