Temu e Shein aumentano i prezzi negli Stati Uniti a causa dei dazi imposti da Trump

temu shein

Temu e Shein, due piattaforme cinesi di e-commerce molto diffuse anche in Europa, hanno annunciato un aumento dei prezzi per i consumatori americani. La decisione entrerà in vigore il 25 aprile ed è una risposta diretta ai dazi del 145% imposti dal presidente Donald Trump su diversi prodotti importati dalla Cina. Sebbene non sia ancora stata resa nota l'entità precisa degli aumenti, l’impatto sui consumi è già visibile.

L’incremento dei prezzi è conseguenza diretta della riduzione dei margini per le aziende cinesi, che trasferiscono i costi aggiuntivi delle esportazioni sui clienti finali. Si tratta di un effetto tipico dell’intervento di fattori esterni che alterano il normale equilibrio tra domanda e offerta.

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L’iniziale proposta di Trump di estendere i dazi anche ad altri paesi è stata momentaneamente sospesa. Se fosse stata attuata, anche i produttori esteri avrebbero reagito allo stesso modo, causando un aumento generalizzato dei prezzi. La prospettiva di un’inflazione elevata e un calo dei consumi ha portato alla scelta di fermarsi, per evitare ripercussioni più gravi su un’economia statunitense vulnerabile al rallentamento della domanda interna.

Nel caso specifico di Temu e Shein, la concorrenza con Amazon si basa principalmente sul prezzo. L’imposizione dei dazi mette in crisi la strategia cinese fondata su prodotti economici e spedizioni più lente, favorendo invece Amazon, che beneficia di un’esenzione più ampia dalle tariffe e di una rete logistica già ben sviluppata sul territorio americano.

Il risultato è che i consumatori a basso reddito, che trovavano nei marketplace cinesi un’alternativa accessibile, saranno i più penalizzati dall’aumento dei prezzi. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina finisce così per colpire anche la fascia più vulnerabile della popolazione americana.