Ruud difende Sinner: Sospeso da innocente, è stato solo sfortunato

Il caso Jannik Sinner continua a generare reazioni nel mondo del tennis, anche a un mese dalla sua sospensione, arrivata dopo un accordo con la Wada per chiudere la vicenda legata alla presenza di Clostebol. Il circuito si divide tra chi crede nella buona fede dell’azzurro e chi solleva dubbi. Tra i primi a schierarsi a favore del numero uno italiano c’è Casper Ruud, attualmente numero 6 del ranking ATP, che dopo la vittoria nel torneo di Nimes ha ribadito la propria posizione: "Ho sempre ritenuto Sinner innocente e sfortunato, considerando il modo in cui la sostanza è entrata nel suo corpo".
Ruud ha definito la dinamica dell’episodio "rara, ma fisicamente possibile", sottolineando quanto sia difficile per un atleta affrontare una sospensione di tre mesi quando è convinto di non aver commesso alcuna scorrettezza: "Non ho mai pensato che Jannik potesse assumere sostanze dopanti intenzionalmente o che fosse in grado di barare". Il norvegese ha anche evidenziato la fragilità dei tennisti rispetto a fattori esterni: "Siamo esposti a moltissime persone, ambienti, cibi e Paesi diversi. È una condizione che ci rende estremamente vulnerabili".
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