Guerra commerciale USA-Cina: Pechino impone dazi del 34%, Trump rilancia la sfida

Donald Trump conferma la linea dura sui dazi, mentre la Cina risponde con una controffensiva significativa: a partire dal 10 aprile saranno applicate tariffe del 34% su tutti i beni importati dagli Stati Uniti, colpendo in particolare il settore agricolo. Pechino ha anche presentato un ricorso ufficiale al WTO, accusando Washington di violare le regole del commercio internazionale. Il ministero del Commercio cinese definisce la mossa americana come un atto di “bullismo unilaterale”.

Trump, dalla Florida, minimizza la reazione cinese, affermando che la strategia dei dazi “non cambierà mai” e che “stanno già funzionando”, portando a una crescita dell’occupazione con 228mila nuovi posti a marzo. Incoraggia gli investitori a puntare sugli USA, definendolo “un grande momento per diventare ricchi”.

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Nella stessa giornata, il presidente statunitense riferisce di un contatto “molto produttivo” con To Lam, segretario del partito comunista vietnamita. Il Vietnam, colpito da dazi del 46%, si dice pronto ad azzerarli se si raggiungerà un accordo con Washington.

Resta aperto anche il fronte TikTok: Trump firma un ordine esecutivo che estende di 75 giorni la scadenza per la vendita dell’app a un acquirente americano, auspicando un’intesa con Pechino per evitare la chiusura della piattaforma. Sottolinea che le tariffe sono uno strumento potente, “molto importante per la sicurezza nazionale”.

Intanto l’Unione Europea tenta la via del dialogo. Il commissario al Commercio Maros Sefcovic conferma l’impegno a negoziare con gli USA, pur preparandosi a difendere gli interessi europei. I dazi americani al 20% sono definiti “dannosi” e “ingiustificati”. Da Roma, la premier Giorgia Meloni invita ad affrontare la questione in un’ottica comune europea, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce che le trattative commerciali spettano alla Commissione Europea.

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