Approvato il decreto sicurezza: bodycam e tutele legali per le forze dell’ordine, scontri durante il sit-in a Roma

Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto sicurezza che introduce nuove misure a sostegno delle forze dell’ordine. Il testo prevede l’uso delle bodycam da parte degli agenti e l’introduzione di una tutela legale per poliziotti e militari che risultino indagati o imputati per fatti legati al servizio. In questi casi, potranno continuare a lavorare e lo Stato coprirà le spese legali fino a 10mila euro per ogni fase del procedimento.
Per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si tratta di “una norma sacrosanta” e di misure “non più rinviabili”. Il decreto nasce dalla decisione, condivisa con Antonio Tajani e Matteo Salvini, di trasformare il pacchetto sicurezza in un decreto-legge immediatamente operativo. Meloni respinge le critiche di “scorciatoia” o “blitz”, rivendicando una scelta legittima per tutelare chi garantisce la sicurezza del Paese.
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Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha definito le bodycam “molto attese” e simbolo della vocazione alla trasparenza degli agenti. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha sottolineato che la norma non introduce uno scudo penale, ma garantisce supporto finanziario per le spese legali. Ha inoltre annunciato tutele aggiuntive per la polizia penitenziaria contro la violenza da parte dei detenuti.
Secondo Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), si tratta di un risultato storico. Le nuove norme prevedono anche sanzioni più severe per chi usa violenza o oppone resistenza a pubblico ufficiale, con aggravanti in caso di lesioni gravi. Il sindacato esprime soddisfazione per il riconoscimento di battaglie portate avanti dal 2013, tra cui la richiesta di dotare gli agenti di bodycam. Paoloni ha ringraziato Meloni, Piantedosi e il sottosegretario Nicola Molteni per il contributo al provvedimento.
Durante la giornata, si sono registrati scontri a Roma in occasione di un sit-in di protesta contro il decreto.