Incendi devastano la Corea del Sud: almeno 18 morti e migliaia di evacuati

Violenti incendi boschivi stanno colpendo il sud-est della Corea del Sud, causando almeno 18 morti e 19 feriti, di cui sei in gravi condizioni. Le fiamme hanno distrutto oltre 200 strutture, tra cui l'antico tempio buddista Gounsa nella contea di Uiseong.
Il governo ha dichiarato lo stato di catastrofe nazionale, mobilitando circa 6.700 vigili del fuoco per fronteggiare l'emergenza. Le operazioni sono ostacolate da clima secco e forti venti che alimentano la propagazione degli incendi.
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Tra le vittime si contano quattro pompieri, tra cui un pilota il cui elicottero si è schiantato durante le operazioni di spegnimento nella contea di Uiseong.
Le autorità hanno evacuato oltre 27.000 persone nelle aree colpite, inclusi centinaia di detenuti trasferiti da carceri minacciate dalle fiamme. Sono state chiuse strade e interrotte le comunicazioni in diverse zone.
Le cause degli incendi sono in corso di accertamento; si ipotizza che possano essere legate a negligenze umane, come operazioni di pulizia delle tombe o lavori di saldatura.
Il presidente ad interim Han Duck-soo ha dichiarato che gli incendi stanno "crescendo in un modo che supera i modelli di previsione esistenti" e ha annunciato una "piena mobilitazione nazionale", innalzando l'allerta antincendio al massimo livello.
Le operazioni di spegnimento proseguono senza sosta, con l'ausilio di elicotteri e mezzi terrestri, nella speranza di contenere le fiamme e limitare ulteriori danni.